| | | OFFLINE | Post: 402 | Registrato il: 23/02/2005 | Occupazione: Libero professionista | |
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Donne e lavoro, più occupate ma meno pagate diFederico Pace Sono più preparate, trovano più facilmente lavoro, macontinuano a guadagnare meno dei loro colleghi uomini e occupano con difficoltài posti che contano in azienda. I dati Eurostat raccolti dal Rapporto dellaCommissione europea rimandano uno scenario poco confortevole per quella partedel mondo del lavoro che spesso deve occuparsi anche di lavori domestici e diattività di cura. Occupazione. Negli ultimi anniil tasso di occupazione femminile in Europa è salito al 55,7 % riducendo ildivario con gli uomini a 15,2 punti percentuali. I paesi con la migliorecondizione occupazionale femminile rimangono Svezia, Finlandia e Danimarcamentre resta elevato il divario, fino a oltre il 20 per cento, in Italia,Spagna, Grecia, Cipro, Lussemburgo e Malta. Anche il divario uomo-donna neltasso di disoccupazione è diminuito fino a 2,1 punti percentuali nel 2004 (eradel 3% nel 1999). Part-time e figli. Nonostantequesta convergenza restano però ancora molti gli elementi di divergenza trauomini e donne. Nel 2004 il 32,6 per cento di loro lavorava con contratti atempo parziale mentre faceva lo stesso solo il 7,4% degli uomini. Ed èsoprattutto la difficoltà a tenere in equilibrio vita professionale e vitaprivata a spiegare le permanenti differenze. In quasi tutti i paesi europei ledonne con un bambino, con età compresa tra 20 e 49 anni, hanno tassi dioccupazione più bassi di quelle che non hanno dei figli. Sono occupate il 75,4%delle donne senza bambini mentre lo sono solo il 61,1% di quelle con prole. Alcontrario di quanto accade per gli uomini dove l’occupazione degli uomini configli raggiunge il 91,2 % contro l’85,6% di quelli senza figli. Stipendi e posti che contano. Seppurele differenze rimangono significative da nazione a nazione, in Europa le donneguadagnano il 15% in meno dei loro colleghi uomini (era il 16% nel 1999). Ildato è imputabile, secondo gli autori, al mancato rispetto della legilslazionesulla parità ertributiva e a una serie di ineguaglianze strutturali come lasegregazione in dati ambiti del mercato del lavoro, sistemi di valutazione estereotipi. Il divario è cresciuto in questi ultimi anni in Francia, Germania,Belgio, Portogallo e Slovacchia. Una moderata riduzione si è registrata indiciassette nazioni. In Italia la differenza è di soli 7 punti percentuali (veditabella). Quanto ai posti che contano, nelle imprese europee solo un terzodei manager (veditabella) è donna. Quanto ai top manager la proporzione scende a una sudieci. Più lavoro e meno tempo libero.Se si guarda poi a come impiegano il tempo i due sessi, ci si accorge che inmedia sono le donne a lavorare di più (veditabella). In Italia, Slovenia, Estonia, Spagna e Ungheria si arriva anche aun'ora in più. Solo nel Regno Unito e in Svezia il numero di ore lavorare daidue sessi si equipara. CARRIERE IN EUROPA: Un manager su tre è donna. PAY-GAP: In Italia stipendi più bassi del 7% CHI FA COSA: Uomini e donne ore di attività Fonte: repubblica.it |