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Donne e lavoro

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2006 10:01
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30/03/2006 12:08
 
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La mia opinione
Caro Antonio,

ti sei posto delle domande più che legittime, ma non credo che c'entri qualcosa il doppio stipendio o doppio lavoro e nemmeno il fatto che l'uomo è più portato a vivere una vita da single, perchè spesso sono proprio gli uomini a cercare famiglia, mentre molte donne (e sono nettamente in aumento) tendono a rimanere single, propio per sfuggire ad una condizione quasi di schiavitù che una vita famigliare può donargli. Non è vero neppure che gli uomini hanno più carattere, è vero invece, che noi donne abbiamo dei problemi con la famiglia in quanto nessuna struttura sociale ci aiuta a portare avanti contemporaneamente lavoro e famiglia, dobbiamo sempre fare leva sulle nostre forze o su quelle dei nostri genitori-nonni.

Vedi Antonio, quando ci si trova ad affrontare questo argomento, molti sono portati a pensare che la natura abbia già definito il ruolo della donna sin dall'inizio: l'uomo forte e robusto procura il cibo con la caccia e la donna resta nella caverna a partorire ed allevare la prole. E da allora le cose si sono solo evolute, ma la donna non ha mai avuto la parità assoluta.
Niente di più sbagliato!!
Perché studi basati su scoperte archeologiche, paleontologiche, su miti antichi ci rivelano l'esistenza di civiltà fondate sull'uguaglianza tra uomo e donna, ma non solo, in alcuni casi, la donna godeva di una posizione privilegiata rispetto all'uomo. Dagli oggetti ritrovati in alcune tombe di civiltà neolitiche, si evince che questi popoli evoluti ed emancipati, non conoscevano guerre, né differenze sociali, né proprietà privata, perdurava così una forma di comunismo primitivo. Ad eliminare questa posizione di parità della donna rispetto all'uomo, sono stati altri popoli, altre civiltà che con guerre durissime, hanno cancellato per sempre questo privilegio, riportando la figura del maschio come quella predominante rispetto alla donna, segnando così la sconfitta della figura femminile nella società per secoli e secoli. Rispetto a questa realtà quindi, assistiamo ad una involuzione e non una evoluzione.

Il ruolo della donna nella società, dunque, è segnato da un antico retaggio culturale ricco di pregiudizi. Le religioni (quasi tutte) per esempio, vedono spesso la donna come un essere inferiore. Esaminiamo la "nostra" di religione ed in particolare il nono comandamento "non desiderare la donna d'altri", poi subito dopo il decimo comandamento "non desiderare la roba d'altri"; la donna è vista come un oggetto, come una proprietà: non desiderare l'asino di un'altro, non desiderare la casa di un altro ecc.. Una moglie o una fidanzata è di proprietà di un uomo. Il comandamento non dice anche "non desiderare l'uomo di altre" oppure "non desiderare una persona sentimentalmente già impegnata con un'altra persona" che sarebbe la rettifica giusta da fare, se vogliamo finalmente adeguarci ad una civiltà ormai abbastanza evoluta ed emancipata da voler considerare una donna una persona e non una cosa. Invece no, tutto rimane com'è, unica cosa "positiva" (lo dico per fare una battuta ...s'intende) è che se la donna desidera l'uomo di un altra, non fa peccato, questo semplicemente perché, nei comandamenti non è contemplato. Ma la realtà è un'altra ed è anche molto inquietante, perché la donna, secondo le religioni in genere e la cultura maschilista che ha predominato (e predomina più o meno ancora oggi ovunque), ha visto la donna come un essere che non può affatto desiderare, ma deve essere solo scelta e basta, la sessualità femminile infatti, è stata vista fino a poco tempo fa come tabù !
Tornando ai ruoli maschili e femminili e restando sempre nella sfera delle religioni, ed in particolare in quella "nostra", c'è da dire che ancora oggi la donna è preclusa da alcune funzioni religiose. Per esempio, non può celebrare la messa. Forse perché la donna è vista come un essere impuro, perché nel medioevo la donna in alcuni casi simboleggiava il peccato e il diavolo ... ed è stata messa spesso anche per questo al rogo, non lo so.
Penso che non avremo mai una donna Papa .... arriverà prima la fine del mondo ...  

Comunque, la donna nei secoli, ha dovuto lottare duramente per riacquistare una posizione sociale dignitosa. Ha dovuto lottare per il diritto allo studio, per il diritto al voto, per il diritto ad un lavoro decoroso, eccetera. Oggi noi donne, abbiamo raggiunto miglioramenti che forse fino alla metà del secolo scorso erano ancora inimmaginabili. Siamo presenti in tutti i settori: siamo libere professioniste, imprenditrici, dirigenti e spesso riusciamo molto meglio degli uomini in molti settori lavorativi e negli studi.
L'esclusione sociale nel mondo laico e certe distinzioni che ancora esistono nel mondo del lavoro (cose che vivo ogni giorno anche io sulla mia pelle col mio lavoro e quando ciò accade, mi chiedo automaticamente se questi signori, non abbiano anche loro figlie femmine pronte ad affrontare una serena vita professionale priva di ogni discriminazione), sono attribuibili esclusivamente ad un modo errato di pensare e non perché la legge ci vieta di esercitare una determinata attività. Facciamo tutto ormai, anche lavori più pesanti, sì, perché molte donne riescono a sopportare un lavoro molto duro anche più di un uomo. 
Se spesso abbiamo difficoltà a trovare lavoro, è anche perché molte ditte preferiscono assumere operai maschi per evitare questioni relative alla maternità. Questo problema nasce insieme alla rivoluzione industriale, da quando le donne iniziavano ad occupare i primi posti di lavoro nelle fabbriche. Molte donne infatti, proprio per la maternità vengono licenziate o sono costrette ad abbandonare per sempre un posto di lavoro. Ecco perché abbiamo bisogno di più strutture sociali che ci aiutano a conciliare senza stress lavoro e famiglia. Ed anche nella stessa famiglia sorgono problemi legati a ruoli considerati prettamente femminili e prettamente maschili. Così, in molte famiglie vediamo donne che tornano a casa dopo una durissima giornata di lavoro e devono ancora affrontare tutti i problemi legati alla casa ed alla famiglia, mentre l'uomo esce a farsi una passeggiata con gli amici invece di dare una mano. Anche in questo caso, è tutta colpa di una mentalità puramente malata e maschilista, basata sul classico modello di famiglia patriarcale, che preferisce vederci a casa a fare ed allevare figli, piuttosto che vivere una vita fatta di soddisfazioni, grazie ad un lavoro che ci gratifica moralmente e ci rende anche economicamente indipendenti.
La famiglia, rispecchia in qualche modo (nel suo piccolo), quello che oggi è la società e se la prima rivoluzione non avviene all'interno del nucleo famigliare, sarà difficile cambiare una mentalità che affonda da secoli le radici in una cultura discriminatoria nei nostri confronti.

PS: ho spostato questa Discussione nell'area culturale della Community, cioè nella bacheca "CulturlMente" perchè mi sembra il posto più indicato ...

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