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La quinta volta del Buffone

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2008 20:07
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11/04/2008 11:48
 
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vota PD
[Non Registrato]
articolo di Curzio Maltese
Berlusconi al Colosseo

IL QUINTO Berlusconi ha chiuso con un finale alla Dorando Petri. In linea con una campagna elettorale che non aveva molta voglia di fare e che ha fatto senza voglia né sogni né miracoli e alla fine anche senza voce. E' arrivato all'ultimo traguardo del Colosseo trafelato, reduce dagli studi di Porta a Porta e dal restauro del trucco, con un'ora di ritardo sulla tabella di marcia, inciampando fra i cavi e le parole.

Ad aspettarlo poche migliaia di persone. Ha subito congedato il principale alleato Fini come fosse un riempitivo ("Ringrazio Gianfranco per avervi tenuti occupati per più di un'ora") e in capo a due minuti aveva già smarrito il discorso ("Ho perso il filo, che cosa stavo dicendo?"). Poi è andato di repertorio, ma soprattutto ha fatto una lunga cronaca della puntata da Vespa appena registrata, vantandosi molto di aver "sbugiardato" per ore il Veltroni della sera precedente.

In pratica si è gloriato d'aver sfruttato in maniera piuttosto ignobile, per quanto efficace, il vantaggio di aver parlato per ultimo, grazie al sorteggio pilotato delle tv. La cosa però alla sua gente è piaciuta parecchio. Nella demonizzazione dell'avversario, che rimane la specialità del Cavaliere, è stato anche brillante, a tratti spiritoso. Il picco esilarante del comizio conclusivo è stato tuttavia un altro, involontario. Quando un Berlusconi al colmo della felicità ha comunicato con un crescendo della (poca) voce la notizia bomba del probabile arrivo di Ronaldinho al Milan. A una folla di romanisti e laziali, muta, perplessa, con una salve di fischi, oltre l'appartenenza politica.


E' la prima volta, in quindici anni, che capitava di vedere Berlusconi fischiato dai suoi fans. E chissà cosa hanno pensato i tifosi romanisti quando poco dopo ha attaccato il loro idolo, il capitano della Roma, Francesco Totti. "Se per la corsa al Campidoglio appoggia Rutelli non ci sta con la testa. Quando uno non ci sta, non ci sta". Apriti cielo, stupore tra i militanti che se ne stavano andando mentre la notizia, attraverso le radio private, faceva subito il giro della città.

L'attacco a Veltroni costituiva almeno la parte nuova, fresca, del discorso berlusconiano, poi scivolato nella seconda parte su slogan ormai logori, vecchie storie di comunismo, il Ponte sullo Stretto, le tre "i", l'abolizione dell'Ici, insomma il riassunto delle puntate precedenti. Tanto che alle prime timide gocce dal cielo, lo stesso popol suo ha cominciato a urlargli: "Silvio, piove!". E lui, allargando le braccia: "Eh, ho capito che piove. Cosa devo fare? Cantare la canzone di Modugno? Se avete pazienza, ora finisco". E ha finito per davvero con un vecchio numero, chiamando sul palco "una bella tosa", Alessandra Mussolini. Questo di tanta speme oggi gli resta.

Tutta la quinta campagna di Berlusconi è vissuta su questo esibire la fatica, quasi il dolore di dover ancora correre per Palazzo Chigi: il "sacrificio", la "grave responsabilità sulle spalle". E' vero che l'ha sempre detto, fin dalla discesa in campo ("Ho deciso di bere l'amaro calice"), ma col sorriso sulle labbra. Stavolta il Cavaliere ha invece la faccia di chi ci crede davvero.

Non stiamo a far questioni sull'implicita offesa arrecata al popolo italiano da un candidato premier che, al posto di essere onorato, si sente avviato a una condanna. Non è il nostro un paese da cogliere tali sfumature. Per una volta vale la pena di considerare piuttosto il suo punto di vista. Da lunedì sera, se si inverano i sondaggi, Berlusconi potrà contare su una maggioranza solida alla Camera e assai incerta, forse addirittura inesistente, al Senato. Da martedì dunque dovrà trovare un cassetto per il programma elettorale e cominciare a trattare con chiunque, dalla Mussolini a Calderoli, per fare qualsiasi cosa.

Al primo consiglio dei ministri dovrà rivelare che non esiste nessuna cordata per Alitalia, nominare un commissario fallimentare e raccontare qualcosa di molto convincente a ventimila persone senza più un posto di lavoro. Lo scenario dell'economia nazionale per i prossimi anni è assai fosco. Il fondo monetario internazionale prevede crescita zero per l'Italia nel quinquennio. Altre fonti autorevoli parlano già di recessione. L'Economist da settimane segnala il rischio che le grandi agenzie di rating declassino il debito pubblico italiano. Un genere di decisione che viene preso una mattina in due salotti della finanza internazionale, dove la considerazione per Berlusconi è zero, e si traduce dal giorno dopo in una strage sociale.

In queste condizioni o arriva una mano santa da sinistra per salvarlo con un qualche inciucio, da giustificare con estrema attenzione, oppure si schiude davvero una specie di "via crucis" per l'inquilino di Palazzo Chigi. Non è una prospettiva esaltante. Per la verità, lo è ancora meno per gli altri sessanta milioni d'italiani. Ma si spera per l'epoca d'essere tutti noi talmente rimbecilliti dalle televisioni da non farvi più caso.

Chi potrà aiutare il settantaduenne premier? Se Berlusconi si guarda intorno, raccoglie davvero poca roba. Le ottocentesche ricette di Tremonti sui dazi doganali. Il federalismo fiscale della Lega, che significa la secessione applicata in economia. Ma la Lega neppure è venuta al comizio conclusivo al Colosseo, ripugnante (per i leghisti) simbolo di romanità. Sul palco Berlusconi ha accanto solo un Fini ormai spento, reduce da una mesta campagna elettorale, tutta vissuta all'ombra dei fratelli maggiori, Berlusconi e Bossi. E' un leader con un grande futuro alle spalle, ormai rassegnato al ruolo di delfino, da giovane di Almirante e ora, cinquantenne, delfino a vita di Berlusconi. Aveva forse i numeri per diventare lo "Chirac italiano" ma non ne ha avuto il coraggio, la forza, l'autonomia.

Intorno a sé, Berlusconi ha giusto il suo popolo, i milioni d'italiani che lo voteranno comunque, perché ancora s'aspettano un miracolo, un colpo di genio o di bacchetta. Perfino quando è lui stesso ad ammettere che miracoli non se ne potranno fare e la bacchetta magica non ce l'ha. Prigioniero alla fine, Berlusconi, di un pezzo d'Italia che gli ha sempre creduto quando raccontava belle bugie e non gli crede l'unica volta in cui rivela una scomoda verità.

11/04/2008 12:57
 
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casolicasoli
[Non Registrato]
ilmenopeggio del peggio
10 Aprile 2008 - Il meno peggio da: www.beppegrillo.it


Il meno peggio è figlio del peggio. E’ una sua creatura. Senza il peggio non potrebbe esistere il meno peggio. Il peggio è il punto di riferimento dell’italiano, gli serve da orientamento. L’italiano cerca sempre di migliorare rispetto al peggio, il meno peggio è un salto di qualità. L’italiano sceglie il dentista meno peggio, legge il giornale meno peggio, ascolta la trasmissione televisiva meno peggio, lavora per la società meno peggio, vota per il partito meno peggio, si fa operare nell’ospedale meno peggio, mangia nel ristorante meno peggio, guida per la strada meno peggio, telefona con la compagnia meno peggio, respira l’aria meno peggio, abita nell’appartamento meno peggio, usa il notaio meno peggio, si fa seppellire dalle pompe funebri meno peggio nella tomba meno peggio.
Il peggio è il miglior alibi dei meno peggio. Piuttosto del peggio è sempre meglio il meno peggio. Meglio dell’Alitalia, di Testa d’Asfalto(BERLUSCONI), della Telecom Italia, della RAI può fare chiunque. Senza il peggio chi avrebbe votato D’Alema, viaggiato Air One, ascoltato Rete 4 o telefonato con Wind? Però… c’è un però: perché si deve scegliere tra il peggio e il meno peggio? Perché questo ricatto? Io non voglio una vita meno peggio. La pretendo normale, anzi la voglio bella, ottima, eccellente. Forse non ci riuscirò, ma devo, ho l’obbligo, di provarci.
Il meno peggio ci ha portato l’indulto, l’inciucio, i condannati in Parlamento, gli inceneritori, la Campania-Chernobyl, Mastella ministro della Giustizia, un debito pubblico di 1630 miliardi di euro, la crescita economica più bassa d’Europa, il precariato, l’informazione imbavagliata, una legge elettorale incostituzionale, la Forleo e De Magistris trattati come dei criminali. Tutto figlio del meno peggio. Il peggio e il meno peggio sono come due fratelli siamesi. Inseparabili dalla nascita. Se uno muore, l’altro lo segue subito.
Il miglior elettore dello psiconano (BERLUSCONI)è stata la sinistra di D’AlemaViolanteFassinoLaTorre e di Topo Gigio (VELTRONI)che, novello leader, lo invita pubblicamente a definire insieme la nuova legge elettorale escludendo gli alleati di Governo. Il miglior elettore dei diessini-diossini, ora pidini, è Testa d’Asfalto.(BERLUSCONI) Senza di lui come potrebbero giustificare la loro esistenza? E’ da 15 anni che il peggio è il loro cavallo di battaglia. 15 anni di continuo sprofondare dell’Italia, di decisioni mai prese contro il peggio. Ma cosa potevamo aspettarci di diverso? Peggio o meno peggio, sempre peggio è.



ECCO QUELLO CHE FARO'IL 13APRILE:

voterò per il menopeggio!!!.....ecco come ci hanno ridotti...DESTRA SINISTRA CENTRO....TUTTI SOLO A PENSARE AI LORO AFFARI, E NON CERTO A QUELLI DEGLI ITALIANI!!!Ma dovè il menopeggio...chi lo rappresenta?dietro a quale simbolo?a quale faccia?
NESSUNO DI QUESTI politici POTREBBE PERMETTERSI DI PARLARE, URLARE, DISCUTERE....solo noi che subiamo le loro decisioni le loro leggi..possiamo parlare ad alta voce...!!
NON ABBASSATE la testa,ragionate, informatevi..cercate di formare la vostra coscienza da soli..tramite internet,leggete di tutto...questi politici ci CREDONO ancora dei cittadini dormienti...,incapaci di avere un proprio punto di vista,incapaci di ragionare da soli....non hanno ancora capito che iniziamo ad averne abbastanza! [SM=g27812]
11/04/2008 13:53
 
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io
[Non Registrato]
basta coi falsi profeti
certo sarebbe bello se tutti gli italiani, dal primo all'ultimo, alzassero la testa e facessero sentire la loro voce contro una classe politica giunta ormai alla frutta, ma sinceramente credo anche che sia giunta l'ora di smetterla di osannare personaggi come Beppe Grillo, perchè alla fine sarà anche un maestro nel suo lavoro di comico, avrà anche detto tante cose giuste, ma secondo me sta esagerando ultimamente, e lo vedo tutto tranne che disgiunto dalla politica...
in ogni caso, sono solo opinioni personali, e, Grillo o non Grillo, speriamo di avere buone notizie lunedì sera, e di non finire più in basso di quanto già non siamo...


libertà è partecipazione
Giorgio Gaber
11/04/2008 19:49
 
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vota PD
[Non Registrato]
NON dimenticare
Il Buffone dice che è pronta una cordata italiana per Alitalia.
Il giorno dopo smentisce.
Il Buffone dice che un calciatore è matto perchè appoggia un candidato avversario a sindaco di Roma.
Il giorno dopo smentisce.
Il Buffone pretende di essere il nuovo. Ma è candidato per la quinta volta alla guida del governo.
Il Buffone dal 2001 al 2006, con una maggioranza di circa 100 deputati e 50 senatori, non ha mantenuto UNA sola promessa elettorale.
Il Buffone definisce un condannato a 3 ergastoli per mafia un "eroe".
Il Buffone non tollera la legalità.
Il Buffone...........
DOMENICA COLPISCI IL BUFFONE CON IL TUO VOTO: VOTA PARTITO DEMOCRATICO.
15/11/2008 22:54
 
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SMILE
[Non Registrato]
VOTA PD ANCHE ADESSO IN ABRUZZO SE HAI FEGATO !!! [SM=g27827]
15/11/2008 23:56
 
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True opposition
[Non Registrato]
Unica scelta
Votate Italia dei Valori
16/11/2008 09:01
 
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enrico
[Non Registrato]
pecorelle...
su dai...andate a votare questi faccendieri dilettanti della politica!!
16/11/2008 10:22
 
Quota
True opposition
[Non Registrato]
Elogio della pecora
A me piacciono tanto gli arrosticini...
16/11/2008 11:20
 
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enrico
[Non Registrato]
il maiale torna di grossa attualita'.....
se ti paice la feta delle pecore!!!
17/11/2008 16:02
 
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smile
[Non Registrato]
rrrrrrrustilleeeeeeeeee [SM=g27811]
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