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NO ALL'ABRUZZO PETROLIZZATO

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2009 11:05
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26/07/2009 19:28
 
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UN INCONTRO PIENO DI CONTRADDIZIONI

Guardando i video dell’incontro avvenuto presso la sala consiliare del Comune di Cupello il 22 luglio 2009 per il convegno sull’economia, occupazione e sviluppo della Regione Abruzzo, ho notato che la serata è iniziata e proseguito bene finché un ingegnere parlava del fotovoltaico e delle energie rinnovabili.
Poi la parola è passata a Chiodi, che ha parlato dei debiti che abbiamo (più numerosi della Sicilia), delle nostre infrastrutture stradali che grazie a zio Remo ci vede come una delle Regioni più avanzate d'Europa, parla della frammentazione dei vari servizi, mentre nel nord hanno un sistema unitario, parla anche della frammentazione degli spedali (38 nosocomi), quindi meglio tagliare, ecc...
Ma ecco che alla fine del suo discorso, è arrivata la domanda della D’Orsogna sulla petrolizzazione. Chiodi risponde con calma, facendo notare che è un falso allarme, che il problema non esiste, perchè il centro oli di Ortona, come già affermato, non si farà (ma non era questa la domanda formulata dalla D’Orsogna) e che tra dieci anni in Abruzzo non succederà assolutamente nulla, "non so perchè vi siete fissati" dice. Ma tra il pubblico qualcuno non è convinto e fa notare che sono solo parole e di concreto non è stata presa ancora nessuna decisione ufficiale a riguardo, nonostante le promesse fatte e, che ci sono delle carte che dicono il contrario.
Ma ciò che mi ha sorpreso, è come ha reagito Bellano, che, senza peli sulla lingua ha iniziato subito ad offendere i così chiamati “contestatori” e dice: "è per questa vostra arroganza che siete stati mandati a casa".
Ma arroganza di chi? Lui parla di politici mandati a casa ad un pubblico che con la politica non ha nulla a che fare!! Ma non solo: questi cittadini senza un colore politico ben definito, portano avanti una lotta contro la petrolizzazione da tempo e NESSUNO LI AVEVA MAI OFFESI COME ADESSO. Così ho capito che quando si contesta una sinistra al potere, nessuno è un disturbatore, nessuno è in fannullone. Ma se accade il contrario, si viene subito etichettati e insultati.

QUI QUALCOSA NON QUADRA!!

Ma tornando alle parole di Chiodi, se il problema non sussiste, perchè riscaldarsi tanto? Perchè non parlarne serenamente accettando le richieste della D'Orsogna formulate da molto tempo dopo l'insediamento del Presidente della Regione?
Di Giuseppantonio, con un tono più placato, rassicura che il dibattito sarà affrontato in altra sede, perchè quella non era l'incontro programmato per parlare di un problema così importante, ma a contraddirlo è la stessa presenza del dipendente Eni e le affermazioni di Remo Gaspari che ha tanto vantato durante il suo intervento, i paesi europei limitrofi, più avanti di noi perchè hanno il nucleare. Un bel minestrone fatto di energie rinnovabili, nucleare e petrolio, tanto per confondere le idee a chi credeva di averle fino ad allora...
Di Giuseppantonio ha detto anche che bisogna rispettare chi è stato eletto, perché quella è stata la volontà della maggioranza degli elettori. Giusto!! Giustissimo!!! Ma la maggioranza politica, ha prima di tutto l’obbligo di ascoltare i cittadini e poi deve anche rispettare i programmi presentati durante la campagna elettorale!!!
Tuttavia, le offese più gravi arrivano dal DELIRIO DI GASPARI, meglio conosciuto come lo “zio Remo”.
E giù frasi come “quella estrema sinistra, quel gruppo estremistico che era il guaio dell’Italia, non va ripreso in considerazione, perché dove arrivano, sfasciano” (era il guaio della casta dell’allora DC, quando, non poteva fare i suoi porci comodi) e poi ancora “siamo qui per vedere come rimettere in piedi l’Abruzzo” e così dicendo ripercorre tutta la sua attività politica appoggiata da “grandi luminari” e non da “gentarella da quattro soldi che inventano problemi che non ci sono per fare pubblicità a se stessi e per giustificare la loro presenza in piazza”.
Continuando a ripercorrere la sua storia politica, fa notare al pubblico che “bisogna riprendere quella strada, aggiornandoci alle esigenze attuali”, “io sono stato il primo a promuovere il fotovoltaico e l’energia eolica in Abruzzo” e ancora “la crisi economica avrà il suo culmine tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo ….. quindi lasciamo perdere questi DISTURBATORI, pensiamo ai problemi veri, seri”

ADESSO VOGLIONO RIMETTERE IN PIEDI L’ABRUZZO LOTTANDO CONTRO I POSTI DI LAVORO CONCESSI CON IL VECCHIO SISTEMA CLIENTELARE

Gaspari continua il suo discorso così: “dove in Lombardia c’è un impiegato, in Abruzzo ce ne sono sei!!!”
Finalmente zio Remo si è svegliato!!! Dopo averci lasciato questa bella eredità. Se ne accorge dopo trent’anni che abbiamo gli uffici pieni dei suoi raccomandati, ora vuole fare pulizia!!!
Dopo averci spiegato che l’Abruzzo si è indebitata per una pessima amministrazione e spiegato per quale motivo il salario degli impiegati e degli operai sono i più bassi d’Europa, continua col dire che qui in Abruzzo tempo fa c’era più lavoro di quanto ne veniva richiesto, e dopo questo discorso aggiunge “sono queste le cose che bisogna dire a chi ha le orecchie tappate” e quando la Prof. D’Orsogna ha cercato di intervenire, i nostri Chiodi, Gaspari e Bellano, hanno reagito in maniera spropositata e le hanno tappato la bocca con la scusa che non poteva interrompere l’intervento. E non lo hanno fatto educatamente, bensì con gesti e parole poco garbate e Gaspari addirittura l’ha insultata dicendole “ma statte zitta! ma statte zitta! vatti a riporre! vatti a riporre! vatti a riporre!!!” La professoressa a questi insulti ha risposto umilmente “grazie!!”
Chiodi, non solo non ha fatto nulla per allentare la tensione creatasi, ma ha rincarato la dose facendo del vittimismo ed esclamando: “cosa abbiamo fatto oggi noi per avere questo trattamento?” (incredibile!!) e Gaspari: “questi sono FANNULLONI che non hanno niente da fare” e poi ancora rivolgendosi ai presenti tra il pubblico che avevano tutto il diritto di intervenire perché insultati ingiustamente ad alta voce ha gridato: “non contate più niente, siete fuori da tutto!” mentre lui è letteralmente fuori di se per non dire FUORI DI TESTA. E intanto continua “Non vi vogliono più, questa è la realtà, vi dovete convincere! Siete isolati, non vi vuole più nessuno” credendo di rivolgersi ad una classe politica o a dei portavoce di chissà quale partito invece che a dei liberi cittadini. E quando la D’Orsogna tenta ancora di dire qualcosa, Gaspari le grida “E’ inutile che chiacchiera, io non vi sto a sentire! Non mi interessa! Non mi interessa!”
Poi ha proseguito con il discorso dei posti di lavoro e con il fatto che quando c’era lui, i posti di lavoro avanzavano perché li fece ripartire in tutti i comuni del Sangro, tant’è che quando non c’era più richiesta dall’Abruzzo, questa arrivava addirittura dal Molise, e ci tiene a spiegare che quando lui si recava in un Comune gli chiedevano lavoro e non strade e marciapiedi (e già, la costruzione di infrastrutture non creava posti di lavoro sicuri, non erano questi i servizi e di lavoro che chiedeva la gente, perché la gente voleva il famoso POSTO FISSO! Il cancro della nostra Regione!). E’ questo che ha portato alla rovina l’Abruzzo! Era questa la realtà infatti, e non dice che questi posti toccavano solo a chi votava DC (LA ZAMPATE si chiamava) e che le persone incompetenti hanno occupato numerosi posti di lavoro senza merito alcuno, in barba ai regolari concorsi. Ed ora vogliono mettere la colpa a tutti coloro che hanno governato dopo mani pulite dal 1993 in poi, trovando i propri Comuni schiacciati sotto il peso di miliardi di vecchie lire in debiti!!!
Con una scellerata logica clientelare, ha fondando l’Abruzzo su una classe prevalentemente impiegatizia. Abbiamo diversi Enti inutili con impiegati inutili, che passano il tempo leggendo il giornale, perché non sanno come fare per non annoiarsi. E’ questa la sua eredità contro la quale adesso, con la bella faccia tosta, propone ai nuovi governatori di lottare, iniziando con i tagli alle strutture frammentate, come gli ospedali.

FIGLIO DI MORTO DI FAME

Ma il finale tuona e scoppietta come un fuoco d’artificio, perché Gaspari conclude con queste parole “io vi dico queste cose col cuore in mano! Perché io sono un FIGLIO DI UN MORTO DI FAME! Di un emigrato, di un poveraccio!” e, cercando di commuovere pure i presenti continua con la storia del padre emigrato in America. Come tutti tra l’altro! Chi non ha avuto un padre o un nonno emigrato in America costretto a navigare in condizioni precarie e che si è trovato catapultato in un paese dove non conosceva nessuno, neppure la lingua e non sapeva dove mangiare e dormire? Erano quasi tutti morti di fame allora, pochi non hanno attraversato l’Oceano a quel prezzo per tentare di migliorare la propria condizione economica.

SIAMO IN BALIA DEI SOLITI POLITICI, SEMBRA QUASI UNA MALEDIZIONE LA NOSTRA!!!

Ma non è l’uscita di Gaspari la chicca finale. La chicca finale è l’intervento di Bellano che appena preso il microfono in mano dice “guardate, penso che non ci sia più il tempo e il CLIMA per intervenire. Anche perché, l’irruenza e la maleducazione è stata alla vista di tutti”, chiudendo così il dibattito senza lasciar parlare la Prof. Maria Rita D’Orsogna.
In realtà, alla vista di tutti è stata proprio la loro maleducazione!
E così restiamo in balia dei soliti politici, quelli che non ascoltano i cittadini, MENTRE NE HANNO IL DOVERE, e che per partito preso, cercano di etichettarli per giustificarsi e nascondersi dietro qualcosa che non esiste e li insulta in malo modo e senza alcuna vergogna.
Peccato che Chiodi abbia preso tutto questo come un attacco alla sua persona, alla sua immagine di politico e non come una disperata richiesta di dialogo sempre negata e, così, mentre la professoressa tra la confusione e gli spintoni della folla tenta di fissare un appuntamento con il Presidente della Regione, lui continua a dirle “io non capisco perché ce l’ha con me” e continua a non capire o meglio, a far finta di non capire per evitare accuratamente ogni dialogo e continua s non rispondere e si giustifica così prima d’andarsene “anche a me molte persone non rispondono”.
Chi non ha nulla da nascondere, non nega a nessuno la parola. Quindi se Chiodi dice che non ci sono problemi di petrolizzazione, non capisco perché ha reagito male alla presenza della D’Orsogna all’incontro. E non capisco perché non si è dissociato dalla maleducazione e dall’arroganza di chi aveva al suo fianco, anzi ci rideva ed annuiva.
Lo facevo più serio il nostro nuovo Presidente della Regione, forse ha molto da imparare da Di Giuseppantonio che si è pronunciato sull’argomento con un tono più educato ed ha rassicurando ai presenti che un incontro in merito ci sarà di sicuro.
Ora non ci resta che aspettare che questi signori, si decidano a prendere in considerazione la richiesta della D’Orsogna e che accettino finalmente questo incontro per parlare, non del Centro Oli di Ortona, che ormai, dopo le dichiarazioni ufficiali dell’Eni sappiamo tutti che non si farà più, ma del rischio petrolizzazione in Abruzzo che incombe ancora sul nostro territorio e come la Regione vuole evitare che ciò accada.
Le promesse vanno mantenute!
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