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Gb. Passi da gigante nella cura delle lesioni alla colonna vertebrale

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2015 09:20
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17/02/2006 09:54
 
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Cellule Staminali ( staminali.aduc.it ),
notiziario quattordicinale sulla clonazione terapeutica

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Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori
Via Cavour, 68 - 50129 Firenze
Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452
aduc@aduc.it

Anno V Numero 107 del 17 Febbraio 2006


Gb. Passi da gigante nella cura delle lesioni alla colonna vertebrale

In uno studio indipendente il dottor Geoffrey Raisman, direttore della Spinal Repair Unit presso l'University College di Londra, ha condotto ricerche all'avanguardia per il trattamento delle lesioni alla colonna vertebrale sulle cellule gliali di rivestimento olfattive (OEC).
Tali cellule collegano il naso al cervello e determinano il senso dell'olfatto. Si tratta di cellule uniche per il fatto che si rigenerano per tutta la vita. Quando vengono trapiantate in una colonna vertebrale danneggiata, fungono da ponte per la riconnessione cellulare. "Siamo riusciti a ripristinare movimenti complessi di allungamento e di controllo relativi all'uso delle zampe anteriori (dei ratti): il tipo di funzioni che un paziente vorrebbe recuperare se avesse perso l'uso della mano destra. Quando trapiantiamo le cellule nell'area danneggiata, la funzione viene ripristinata", ha osservato.
Le cellule vengono impiegate in maniera analoga alle cellule staminali. La differenza consiste nel fatto che queste cellule -essendo neuroni- sono gia' differenziate, tuttavia possiedono la qualita' caratteristica delle cellule, e cioe' la capacita' di moltiplicarsi.
Il dottor Raisman ha scoperto per la prima volta le cellule gliali di rivestimento olfattive 20 anni fa, ma solo oggi sono disponibili tecniche chirurgiche sufficientemente sofisticate per effettuare le operazioni. Queste cellule possono essere rimosse da un paziente con anestesia locale, senza causare danni permanenti. Il dottor Raisman ritiene che la tecnica abbia possibilita' applicative molto ampie, dalla cura di tutte le tipologie di danni neuronali alla guarigione di cecita', colpi apoplettici e sordita'.

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Anno V Numero 107 del 17 Febbraio 2006


Il confronto che non c'e'... elettorale

E' passata la moda delle staminali, oppure non era tale ma solo l'ennesima occasione di scontro tra morale vaticana e il resto del mondo? E' la riflessione che ci vien da fare nel constatare come questo opzione di politica sanitaria e di liberta' di ricerca scientifica sia assente dal dibattito politico elettorale in corso nel nostro Paese.
Forse ci eravamo abituati male. La campagna spagnola che ha portato Zapatero al Governo, e le varie campagne (elettorali e no) piu' o meno coinvolgenti il corpo elettorale americano, hanno avuto la ricerca sulle staminali embrionali al centro dell'attenzione.
In Italia, solo un anno fa, in prossimita' del referendum si respirava altrettanta aria dove, al di la' dei pro e dei contro e di tante castronerie che si sono sentite da parte dei sostenitori dei due schieramenti, l'informazione circolava.
Sara' che le campagne elettorali italiane sono all'insegna della conquista del cosiddetto centro (presunto religioso di osservanza cattolica romana) per cui, meno si parla di questioni "spinose" (e la nostra indubbiamente e giocoforza lo e' diventata), laceranti e che mirano alla coscienza degli individui, meglio e'.
Il risultato e' che l'informazione e le definizioni chiare delle intenzioni dei politici in materia languono. Se qualcuno dei sostenitori della opportunita' della nostra ricerca volesse orientare il proprio voto, al di la' delle conoscenze dirette e personali, non saprebbe come fare. Il voto al centro-destra o al centro-sinistra (di per se') non cambierebbe una virgola all'ostracismo e ai limiti culturali e scientifici della normativa confermata solo un anno fa dalla non partecipazione degli italiani ai referendum abrogativi.
Quindi resterebbe la solita opzione a cui da tempo siamo abituati, piu' o meno in solitudine: individuare chi, indipendentemente dallo schieramento, con poteri pressocche' vicini allo zero, cerchi di sventolare alla bisogna la bandierina che ci interessa.
Che tristezza!
Eppure, quando abbiamo individuato questa battaglia come una delle piu' importanti per i prossimi decenni, non era solo per una sorta di soddisfazione personale ma –come sempre, per quanto ci riguarda- perche' vi avevamo e vi abbiamo individuato una potenzialita' gigantesca per gli umani e tutto il genere vivente. Per cui, visti i condizionamenti e le molteplici opzioni culturali e politiche degli umani, quantomeno avremmo auspicato confronti duri e scelte di campo consequenziali (anche solo per meglio comprendere, non necessariamente per vincere).
Ci dobbiamo rassegnare, al pari di coloro che nella storia sono stati solitari premonitori di un futuro impossibile nel loro presente? No. Tranquilliziamoci. Purtroppo e per fortuna, basta mettere il naso oltre le Alpi e il mondo e' diverso. E noi siamo qui anche per questo, documentandolo.

Vincenzo Donvito


20/02/2006 11:30
 
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Viva la GB in questo caso!!

E in Italia? Visto come girano le cose ... possiamo solo espatriare! Sigh! [SM=g27813]

   
   
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