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NO ALL'ABRUZZO PETROLIZZATO

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2009 11:05
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19/10/2008 09:57
 
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La discussione sul Centro Oli di Ortona, iniziata nell'area commenti delle Feste di S. Reparata si sposta nel luogo più idoneo: il Forum!


n. 01
I POST COMINCIATI COSì IN SORDINA,STANNO RIVELANDO CHE CASOLI è UN PAESE ORMAI SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI.E PURTROPPO SONO POCHI QUELLI CHE SE NE RENDONO CONTO,PER NOI VALE IL DETT0 MAL COMUNE MEZZO GAUDIO.LO SAPETE CHE IN ABRUZZO C'è UNA MOBILITAZIONE COME NON SI VEDEVA DA ANNI,CONTRO IL CENTRO OLI DI ORTONA,CHE PUò PROVOCARE UN LIVELLO DI INQUINAMENTO MAI VISTO CHE NON COINVOLGE SOLO I TERRITORI DELLA COSTA MA ANCHE QUELLI DELL'ENTROTERRA.VORREI SAPERE SE IL NOSTRO COMUNE FA PARTE DEI 17 PAESI CHE VI SI OPPONGONO?GRAZIE
Inserito da  una cittadina  il 15/10/2008 alle ore 14:39:43
 

Eccoooooooo....
mi sembrava strano che non usciva anche qui la storia del centro oli di Ortona che poi non è Ortona ma è Miglianico-Tollo!!!
Tutti a litigare facendo finta che nessuno lo vuole per non lasciarlo all'altro!!
Però questa potrebbe essere una bella discussione sono curioso di vedere cosa ne pensa la cittadinanza tutta...magari apriamo un bel 3d nel Forum libero??!!
Inserito da  enrico  il 15/10/2008 alle ore 16:41:59
 
I comuni facenti parte del comitato del no sono tutti dell'alto chietino.Comunque ecco la situazione ad oggi:ORTONA. La Regione aveva detto sì, oggi il ministero ha detto no. Si profila un “incidente politico” per il centro oli di Ortona. La Commissione per la valutazione di impatto ambientale del ministero dell' Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha bocciato il progetto della Centrale di Ortona in contrada Lazzaretto.
Il progetto Eni aveva ottenuto tutti i pareri favorevoli, a parte quello del Comitato natura verde contro il centro oli che da sempre si dice contrario.
Al centro della discussione il rischio che il territorio perda la sua vocazione vitivinicola per fare posto alla centrale proprio tra i territori di Miglianico, Tollo e Ortona rinomati per la produzione di vino e olio.
«Le nostre cantina», aveva spiegato nei giorni scorsi Giusto Di Fabio, componente del comitato, «esportano i nostri prodotti in 68 paesi del mondo» e chi vorrà mai comprare un vino «in una zona da cui viene estratto il petrolio?».
Per questo i cittadini avevano chiesto aiuto al sindaco Fratino, ma la politica locale su questo punto si è sempre mostrata piuttosto vaga.
Il territorio stava cercando di migliorarsi e "concedersi" nuove attività imprenditoriali sfruttando proprio le peculiarità della zona e tra le mille contraddizioni c'è chi attende di aprire un nuovo agriturismo che potrebbe sorgere vicino al centro oli.
Il progetto viene visto dai piccoli e medi imprenditori della zona come un grave colpo per l'agricoltura, il turismo e anche per il mercato immobiliare.
Per non parlare poi di chi aveva cercato di distinguersi con mercato del biologico… probabilmente poco compatibile con il petrolio….
Che sia il ministero dell'ambiente a salvare il destino degli ortonesi?
Ad ogni modo nei prossimi giorni bisognerà capire cosa non è piaciuto al ministero e cosa intenda fare ora l’Eni.
E’ probabile che il progetto sarà ripresentato ed emendato secondo le direttive dello stesso ministero.
Di certo ci sarà uno stop imprevisto ed un allungamento ulteriore dei tempi.
Inserito da  Fedele alla linea  il 15/10/2008 alle ore 16:57:47
 

 
copia-incolla alla grande....
fedele cita le fonti...di solito si fà così!! anche per chi vorrebbe approfondire...ihihihih
Se mi danno luce, acqua, gas e benzina gratis possono venirla a fare a casa mia!!
Inserito da  enrico  il 15/10/2008 alle ore 19:25:31
 

 
io ho visto il disastro ambientale che il centro oli ha provocato nelle Marche,so che il raggio di inquinamento copre un area di 150 km (linea d'aria),e lo spettacolo è triste.Perciò mi chiedevo come era messo il nostro comune. Se ciò che mi è stato detto è vero nelle terre incolte delle nostre contrade pianteremo i cactus perchè è l'unica cosa che cresce nelle zone desertificate.
Inserito da  una cittadina  il 16/10/2008 alle ore 11:39:33
 

 
sono d'accordo per il forum
Inserito da  una cittadina  il 16/10/2008 alle ore 11:41:40
 

 
dalle feste di S. Reparata al centro oli di Ortona. Administrator dove sei? La spostiamo questa discussione, che sembra molto interessante.
Inserito da  xxx  il 16/10/2008 alle ore 14:28:56
 

 
Cittadina...non so se i dati che riporti sono attendibili e dove l'hai preso...medita su questo!!
Forse da qualche relazione di qualche ambientalista talebano o dagli amici di caccia e pesca!!
Non entro nel merito se è giusto o meno farlo o no perchè tanto già so che le opinioni sarebbero contrastanti...questa è una classica caratteristica di noi italiani...sempre protestare e criticare ma nessuno da dice l'alternativa!!
Ora, da persona poco informata, dico: secondo me l'Eni lo farà questo centro oli, magari non subito, tra 5/10 anni...tanto abbiamo visto in campania come ha funzionato...mandano l'esercito e il cittadino pecorone deve sottostare...per pubblica utilità!! Aggiungo che fanno bene io avrei mandato i carri armati!!
Allora se i soliti facinorosi che stanno cavalcando la protesta per raccimolare quattro voti alle prox elezioni comunali si prodigassero per ottenere il più possibile dall'Eni...tipo: costi agevolati di luce, acqua e gas...soldi da spendere nel socialmente utile come nuove scuole, nuove strade etc etc...costringere l'Eni ad istituire cattedre universitarie serie (come è stato fatto a bologna per sfruttare l'alto adriatico) a Chieti al posto delle solito facoltà fucine di disoccupati che già ci sono....credo che l'ottica con cui il popolo guarda questa questione un po' cambierebbe....visto che sull'inquinamento che provocherebbe è ancora tutto da dimostrare e visto che l'inquinamento provocato dai contadini con i loro trattamenti chimici delle campagne non è da meno....
Mha cmq IMHO sempre....
Inserito da  enrico  il 16/10/2008 alle ore 14:39:30

 
 
Caro Enrico posso parlare con una certa cognizione di causa studiando ad Ancona ed essendo a pochi chilometri dalla raffineria di Falconara e ti posso dire che avrà pure portato lavoro ma l'ambiente circostante è irrimediabilmente compromesso;farsi il bagno d'estate è pura utopia(Falconara colleziona da anni la bandiera nera per la balneabilità delle acque);certe sere con il vento che tira verso la città si sentono certi effluvi...,i cittadini residenti a Falconara sono scesi di 2000 unità negli ultimi 10 anni,per non parlare dei continui "piccoli" incidenti con versamento del greggio nel territorio circostante.Non sono un talebano dell'ambientalismo ma ci penserei 10 volte prima di costruire una cosa del genere in una delle terre che come ho detto prima esporta prodotti docg d'Abruzzo in tutto il mondo.Pensiamoci
Inserito da  Fedele alla linea  il 16/10/2008 alle ore 16:48:43
 

 
Fonte Resto del Carlino: www.gestoricarburanti.it
Inserito da  Fedele alla linea  il 16/10/2008 alle ore 17:52:20
 

 
Fedele...non metto in dubbio quello che dici e sono d'accordo che sicuramente è un'attività ad alto impatto ambientale. Però non possiamo fare con il petrolio come con la monnezza...tutti la produciamo ma nessuno la vuole vicino casa oppure come per la linea ad alta velocita della Val susa...tutti vogliamo dimuire il trasporto su gomma ma nessuno vuol far passare la ferrovia vicino casa etc etc...casi paraddossali ce ne sarebbero ancora...Cmq, per quanto riguarda il centro oli, sicuramente non sarebbe paragonabile a Falconara, quella è una raffineria, dove tutti andiamo a prendere la benzina da mettere dentro le nostra amate macchinine, quella di ortona sarebbe alla fin fine solo una stazione di pompaggio e di primo trattamento prima di mandare l'olio al porto di Ortona (vedi sviluppo del porto e annessi). In tutto questo c'è solo un piccolissimo e trascurabile problema....che l'olio è ad alto contenuto di H2S...come saprai gas letale a concentazioni di ppm. Però ripeto: visto i prezzi del petrolio, visto la quantità di soldi che l'Eni versa ogni anno nelle casse dell'erario visto che hanno già pagato il terreno ai proprietari (come riportato dai giornali)...secondo te quel centro si farà o no? Mi chiedo non sarebbe più "furbo" da parte dei soliti faccendieri della politica oppure dei soliti professionisti della protesta, oppure dei proprietari di quei quattro agriturismo e della cantina Tollo che ci fà pagare il vino più della benzina cercare di ottenere il max possibile per TUTTA la popolazione, piuttosto che cavalcare la protesta per non si sà quali scopi. Considerando anche che quel centro non rimarrebbe lì in eterno ma solo una 10ina d'anni.
L'Eni è una delle 3/4 multinazionali che abbiamo in Italia (in altri paesi europei ce ne sono venti anche se berlusca dice che siamo il secondo paese manifatturiero in europa dopo la germania...solo che non dice che lì fanno motori e acciaio qui facciamo borsette e scarpette)e non credo che avrebbe nessuno interesse e provocare un danno ambientale in abruzzo!! Però la problematica è complessa e ci sarebbe molto da discutere....spero che non passi da queste parti qualche ortonese sennò mi linciano!!!
Inserito da  enrico  il 16/10/2008 alle ore 19:01:43
 

 
Ah...Fedele...dimenticavo...per quanto riguarda l'esportazione dei prodotti DOCG etc etc.....io preferirei vivere in un paese che esportasse microchip no salsicce!!!
ahahaha
Inserito da  enrico  il 16/10/2008 alle ore 19:16:30
 

 
Prima di tutto l'Abruzzo si è votato,e non da ieri,ad essere la regione verde d'Europa;ci siamo presentati così soprattutto in nord Europa e i risultati,nel nostro piccolo,si vedono considerando i numerosi inglesi residenti in zona;poi vorrei aggiungere che il Montepulciano d'Abruzzo(prodotto soprattutto nelle zone interessate dal centro oli)l'anno scorso ha registrato un aumento del 20% di vendite nel mercato italiano e del 8% nel mercato mondiale risultando uno dei vini da tavola più apprezzati.Ma lasciando questi dati vorrei concentrarmi su una tua frase cioè:"Considerando anche che quel centro non rimarrebbe lì in eterno ma solo una 10ina d'anni." e collegarla ad una notizia di ieri,cioè al pagamento da parte di un miliardario svizzero di un risarcimento a 2000 vittime dell'eternit.Il mio ragionamento si basa, a scanso di equivoci,su un discorso di vantaggi e svantaggi soprattuto economici e non sul cosiddetto effetto nimby(not in my backyard,cioè non nel mio giardino in inglese)da te paventato e parte dall'assunto che l'uomo ha la tendenza,per altro innata,a conseguire vantaggi immediati senza considerare gli svantaggi futuri che potrebbero azzerare,se non addirittura avere effetti catastrofici sui quei benefici ottenuti in un primo tempo.Il caso dell'eternit è emblematico,inventato nei primi del 900,si comincia ad usarlo praticamente dappertutto(scuole ospedali palazzine ecc..)a partire dagli anni 30;la sua economicità e versatilità produssero iniziali vantaggi economici sia per i costruttori che per chi acquistava senonchè agli inizi degli anni 70 si scopre che questo materiale è altamente cancerogeno con i conseguenti costi incalcolabili di smaltimento per non parlare dei costi in vite umane;siccome la "cortomiranza" soprattutto in economia non è affatto rara potrei farti anche l'esempio del talidomide un farmaco,che prometteva la casa produttrice farà sparire la nausea nelle gestanti e che circa 15 anni dopo si scoprì provocava gravi malformazioni ai feti(focomelia).Quindi la domanda che io pongo a tutti è:siamo disposti a rischiare vantaggi iniziali quali qualche spicciolo risparmiato sul pieno e qualche posto di lavoro in più per ritrovarci nel medio-lungo termine(magari 10 anni come detto da Enrico)con l'Eni che non troverà più conveniente operare in zona per qualunque motivo e ritrovarci la NOSTRA terra devastata da inquinamento e non più in grado di produrre alcunchè se non cactus come diceva qualcuno in un precedente post.La mia come vedi non è una posizione ideologicamente schierata a prescindere,ma vuole solo cercare di valutare i costi che in un futuro neanche troppo anteriore potremmo trovarci a pagare.Se poi la risposta dei più alla mia domanda precedente sarà si facciamolo questo centro oli siamo in democrazia!!!PS Canzone consigliata "Eppure soffia" di Pierangelo Bertoli
Inserito da  Fedele alla linea  il 17/10/2008 alle ore 17:11:41
 

 
Desertificazione, mutazioni genetiche...oddio al peggio non c'è mai fine!!
Allora...non abito ad Ortona, non lavoro all'Eni....so snip di centro oli che facessero un po' quello che vogliono...tanto la lungimiranza dell'italiano medio è stata ampiamente dimostrata con il referendum sul nucleare del '89 (credo)....come vedi anche io non ho nessun pregiudizio ideologico...e la brutta storia dell'eternit lasciala stare perchè anche quella è stata un'altra vergogna tipicamente italica!!
Inserito da  enrico  il 17/10/2008 alle ore 18:04:29
 


n. 15 
Con il referendum anti nucleare del 87 abbiamo dimostrato poca lungimiranza nel senso che era da allora che dovevamo cominciare a predisporre un piano energetico alternativo e non ridurci a correre dietro a Gheddafi e Putin ora;comunque ottimismo!!il volto buono della recessione si comincia a vedere,il petrolio è sceso a 70 dollari al barile,allegria!!
Inserito da  Fedele alla linea  il 17/10/2008 alle ore 18:20:53
 

 
Quale sarebbe sto piano energetico alternativo??
Fedele, posso chiederti che studi ad ancona?
Inserito da  enrico  il 17/10/2008 alle ore 18:23:26
 

 
Studio economia.All'epoca del referendum il petrolio costava circa 20 dollari attualizzati al barile,quindi molto poco e i politici del tempo non ritennero oppurtuno approntare un piano energetico alternativo per esempio con energie rinnovabili(col discorso molto poco lungimirante:tanto anche se ho tolto il nucleare il petrolio costa poco)e le conseguenze le paghiamo ora che ci troviamo a dipendere,con costi molto più elevati dagli idrocarburi.Cu fè?
Inserito da  Fedele alla linea  il 17/10/2008 alle ore 18:33:04
 


n. 18 
non dubito che qualche sacro testo, dove tu hai studiato, riporta questi dati....però forse la storia del nucleare in italia non è andata proprio così!!!
Ah...quando pensi al petrolio, non pensare solo in termini di carburante...a merceologia te l'avranno detto!!!
Inserito da  enrico  il 17/10/2008 alle ore 19:23:48
 


n. 19 
Scusa fedele....ma con tutte queste NOSTRE belle Università nostrane tu te ne vai ad ancona!!!???
Inserito da  enrico  il 17/10/2008 alle ore 19:30:19
 

n. 20
Io quello che pensavo l'ho detto lascio spazio ad altri altrimenti la cosa diventa stucchevole
Inserito da  Fedele alla linea  il 18/10/2008 alle ore 17:09:58


19/10/2008 22:42
 
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bravo/a fedele.....
discussione terminata allora!!
20/10/2008 17:58
 
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Le Città del Vino contro il Centro Oli di Ortona


Montepara: "Il futuro dell'area Ortonese e Marrucina, della provincia di Chieti, dell'Abruzzo e del nostro Paese non sono gli idrocarburi"

L'Assemblea nazionale dell'associazione Città del vino si è pronunciata contro la realizzazione del Centro Oli Eni di Ortona e di altri impianti analoghi in territori a vocazione vitivinicola: durante la Convention d'autunno dell'associazione, svoltasi nella Comunità delle Colline tra Langa e Monferrato, a Castigliole d'Asti (Asti), l'Assemblea ha infatti approvato la relazione presentata sul Centro Oli dal vice presidente nazionale delle Città del vino, Fabrizio Montepara, vice sindaco di Orsogna (Chieti).
«Ho chiesto all'Assemblea di dare un segnale forte e chiaro - ha spiegato Fabrizio Montepara - su una vicenda che rischia di danneggiare gravemente l'immagine del nostro territorio e le prospettive dell'economia legata alla produzione del vino, che oggi avviene in un ambiente e un paesaggio in grado di valorizzarla. Il futuro dell'area Ortonese e Marrucina, della provincia di Chieti, dell'Abruzzo e del nostro Paese non sono gli idrocarburi. La risorsa da sfruttare non è il petrolio. La ricchezza dell'Italia è l'Italia stessa, la bellezza del suo paesaggio, di colline come quelle su cui si vorrebbe far sorgere il Centro Oli».
Secondo il vice presidente delle Città del vino «bisogna puntare, infatti, sul turismo legato all'enogastronomia. Il Centro Oli, ancora prima di essere realizzato, sta già frenando nel territorio gli investimenti per lo sviluppo dell'agricoltura, degli agriturismo, dell'enogastronomia. Anche per quanto riguarda la produzione di energia - ha aggiunto Montepara - è evidente che per l'Abruzzo non è il petrolio la strada da perseguire, ma le altre fonti alternative, naturali ed ecocompatibili».
Tra le proposte fatte proprie dall'Assemblea - composta da centinaia di sindaci e altri amministratori locali di tutta Italia -, Fabrizio Montepara ha sottolineato la necessità di recuperare un coordinamento forte per il turismo a livello nazionale: «Non è possibile - ha detto - che ciascuno faccia a modo suo, indebolendo di fatto la nostra presenza sul mercato internazionale». Ha poi proposto di abbassare dal 20% al 10% l'Iva sui servizi turistici, come avviene in altri Paesi europei, per favorire la competitività dell'offerta italiana. Altra proposta è di investire su corsi per formare gli operatori del settore a una corretta e professionale accoglienza dei turisti.

Comunicato Stampa "Città del Vino d'Abruzzo" del 20-10-2008


24/10/2008 16:42
 
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Reintervengo solo per segnalare la splendida inchiesta di Alessandro Sortino andata in onda ieri sera su La7 sull'Ilva di Taranto che mette a nudo come lo sviluppo economico senza il rispetto per l'ambiente circostante e soprattutto per la salute dei cittadini sia deleterio per un'intera comunità. Per rivedere: www.la7.it
28/10/2008 18:36
 
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Assemblea popolare a Paglieta contro il Centro Oli di Ortona

Grazie Fedele per la tua segnalazione. Io aggiungo un comunicato fresco... fresco:

L'Amministrazione Comunale di Paglieta invita tutti cittadini a partecipare per il  31 ottobre all'assemblea popolare contro il centro Oli di Ortona.  Ci sarà un dibattito e la proiezione di un documentario sugli effetti degli impianti petroliferi, opera del regista Dott. Antonello Tiracchia

Di seguito il contenuto dell'invito:

"CITTADINI!
L’attuale GOVERNO, richiamandosi alla Legge Obbiettivo del 2002, ha varato un Piano triennale per lo sviluppo, redatto dal Ministro Scaiola, in cui è stabilito che L’ABRUZZO E LA BASILICATA DIVENTINO DELLE REGIONI PETROLIFERE. In esecuzione di questo piano sono state messe a disposizione 300 permessi per la perforazione e l’estrazione del petrolio nella nostra regione – di cui 30 già concessi per le piattaforme a mare, a breve distanza dalla nostra costa e per le perforazioni a terra fin sotto la Maiella – e per la costruzione ad Ortona di una GIGANTESCA RAFFINERIA per la desolforizzazione del petrolio e che, se realizzata, diffonderebbe gas tossici e cancerogeni in un raggio di circa 100 km.
Perciò l’Amministrazione comunale di Paglieta, ritenendo che il Piano del Governo sia una SCELTA SCIAGURATA e che, ove attuata, bloccherebbe ogni possibile insediamento di industrie manifatturiere e determinerebbe la decadenza di un’agricoltura d’eccellenza e di un turismo finora in espansione in questa terra definita la Regione Verde d’Europa, conferma la sua FERMA E IRRIDUCIBILE CONTRARIETÀ a tal progetto e, nella convinzione che, come già avvenuto in passato, il movimento popolare saprà respingere l’assalto dei petrolieri, indice UN’ASSEMBLEA POPOLARE PER IL 31.10.2008 DA TENERE, ALLE ORE 20.30, NEI LOCALI DELLA SCUOLA MATERNA DI PIANO LA BARCA DI PAGLIETA. Ci sarà un dibattito e la proiezione di un documentario sugli effetti degli impianti petroliferi, opera del regista Dott. Antonello Tiracchia dell’associazione Nuovo Senso Civico. NON MANCATE!
"

Comunicato Stampa Amministrazione Comunale di Paglieta


17/11/2008 20:28
 
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ad oggi niente piu' notizie sul centro oli ?
30/11/2008 16:52
 
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Estrarre il petrolio, si o no? Deciderà lo Stato: enti locali scavalcati
































ROMA- Potranno essere rilasciati senza l'Intesa Stato-Regione, bensì con un procedimento unico in capo all'amministrazione dello Stato, i permessi di ricerca e le concessioni per l'estrazione di idrocarburi.

Da poche settimane la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge n.1441 che estromette le Regioni dalle procedure di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione alla perforazione per la ricerca di idrocarburi.
Questa valutazione viene affidata all’Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia.
In sostanza, la volontà della regione potrà essere totalmente scavalcata dallo Stato. Stessa sorte toccherà anche ai Comuni; infatti, il disegno di legge prevede che qualora le opere relative alla perforazione di un pozzo esplorativo ed alla costruzione degli impianti comportino variazione degli strumenti urbanistici, il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Ufficio Territoriale Minerario ha effetto di variante urbanistica.

AMARA SORPRESA PER L’ ASSOCIAZIONE “IMPRONTE”

L’Associazione Impronte di Giulianova lancia un grido dall’allarme sul nuovo disegno di legge che prevede l’applicazione delle nuove disposizioni anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del disegno di legge, eccetto quelli per i quali sia completata la procedura per il rilascio.
Di conseguenza, come fa notare l’Associazione, lo stato potrà decidere quasi in perfetta solitudine senza consultare l’amministrazione regionale sui siti di Villa Mazzarosa, Corropoli, Cipressi, Villa Carbone e Colle San Giovanni, in provincia di Teramo,

…MA TUTTI I CANDIDATI ASSICURAVANO IL “NO” ALLA PERFORAZIONE

I cittadini riuniti in comitati ed associazioni erano riusciti a scucire un’importante promessa a tutti i candidati alla presidenza della regione Abruzzo.
Si erano fatti assicurare il loro impegno affinché la Regione venisse risparmiata da un processo di devastazione che produrrebbe effetti disastrosi in termini sia economici sia di sicurezza ambientale e personale. Ma tutto ciò non è bastato a fermare le perforazioni.
Eppure, tra i candidati alla presidenza, c’è chi aveva anticipato qualche indiscrezione sull’esistenza di questo disegno di legge. Qualche settimana fa, Carlo Costantini, infatti, aveva dichiarato che il governo era pronto ad approvare una legge che dovrebbe servire a superare la volontà delle regioni e delle popolazioni regionali.
«Una legge che dovrebbe servire a realizzare il Centro Oli di Ortona e a superare le resistenze degli abruzzesi e delle stesse istituzioni regionali».

NON C’E’ FEDERALISMO IN MATERIA AMBIENTALE

Per l’associazione Impronte balza subito agli occhi che «il disegno di legge 1441 potrebbe essere in evidente contrasto con il processo federalista in atto nel paese» e che «è in atto il tentativo di ridisegnare in modo illegittimo le competenze che la Costituzione assegna alle Regioni in materia di ambiente, tutela del territorio ed energia».
Se la competenza per le concessioni passerà nelle mani dello Stato sarà più difficile per i cittadini far valere le proprie istanze e riuscire a fare pressione sui politici a livello nazionale. I cittadini saranno inevitabilmente più lontani dai tavoli decisionali.
Ora il disegno di legge è al vaglio del Senato e sembra che sia già statop raggiunto un accordo di maggioranza per cui èmolto probabile che il provvedimento passerà.
«Ma cosa faranno i Senatori eletti in Abruzzo presenti nelle varie commissioni per far sentire la voce dei cittadini abruzzesi? Quali le iniziative?».
Questi i due quesiti che domanda a gran voce l’associazione di Giulianova auspicando una risposta attiva dei politici abruzzesi seduti nell’assise parlamentare.

COMITATO NATURA VERDE: IL PRESIDENTE TORNA

Il presidente del comitato natura verde, Giusto Di Fabio, revoca le dimissioni e torna a guidare il comitato, superando le amarezze ed i personalismi che lo avevano indotto al cambiamento di rotta.
«Affinché la mia battaglia contro la petrolizzazione dell’Abruzzo non avesse termine” aggiunge “ho deciso di proseguire la mia opera».

m.r. 29/11/2008 11.12

Fonte: www.primadanoi.it

30/11/2008 17:42
 
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avevate dubbi??
08/12/2008 10:32
 
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Il Presidente del Consiglio contrario al Centro Oli

Montepara (Città del Vino): NO Berlusconi a Centro Oli cancella clima di sospetti

Il secco NO al Centro Oli pronunciato ieri a Pescara da Silvio Berlusconi fa finalmente piazza pulita di un clima di sospetti che stava intossicando la campagna elettorale. Il Presidente del Consiglio è «assolutamente contrario» a un'opera che l'associazione nazionale Città del Vino ha chiaramente e da tempo indicato come dannosa per il paesaggio e l'economia locale basata su turismo e tipicità dei prodotti, rischiosa per la salute, tutt'altro che strategica.

Il NO netto del capo del Governo, del candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione, Gianni Chiodi, cui si aggiunge la contrarietà anche degli altri schieramenti politici, rappresentano un formidabile e decisivo asso nella manica che l'Abruzzo potrà calare sul tavolo della partita aperta con l'Eni.

Occorre ora abbandonare un clima avvelenato e di reciproci sospetti e fare in modo che tutte le associazioni e l'intera classe politica abruzzese e nazionale procedano compatti verso l'unica direzione possibile, allontanando per sempre dal nostro territorio quella che sarebbe stata un'assurda ipoteca sulla vivibilità e sul futuro della Regione Verde d'Europa.

Comunicato Stampa Associazione Città del Vino

10/12/2008 08:26
 
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Fabrizio Montepara a Carlo Costantini

"Sul No al Centro Oli dobbiamo unire l'Abruzzo non dividerlo"
Il giudizio negativo di Berlusconi sull'opera è un'opportunità da sfruttare, non un pretesto per sterili polemiche


Caro Carlo,
ora davvero non riesco più a capirti. Ho apprezzato in queste ultime settimane il tuo attivismo sul «no» al Centro oli. Pur militando in uno schieramento diverso dal tuo, ho accolto come un elemento positivo tutte le voci che si sono alzate contro l'impianto dell'Eni, prima o dopo, in anticipo come il sottoscritto, con l'associazione Città del Vino, e come tante altre associazioni ed enti, oppure soltanto in un secondo tempo.
Ma adesso insistere nel dire che le parole di Berlusconi sono «balle» è solo un modo per indebolire una causa che in tanti stiamo sostenendo in maniera assolutamente trasversale.
Ci sarebbe piuttosto da scolpire nella pietra le parole del Presidente del Consiglio, ripetere dieci cento mille volte la promessa che Berlusconi ha fatto sabato scorso a Pescara, quel giudizio «assolutamente negativo» che può essere la chiave che chiude definitivamente in un cassetto lo sciagurato progetto dell'Eni su Ortona. Tutti, insieme, compatti, far sentire al premier, al Governo e a tutto il centrodestra e al centrosinistra il peso di quelle parole, che un'intera regione ha ascoltato e tiene a mente. Dovremmo sfidare il Governo su questo piano, centrodestra e centrosinistra insieme.
Invece questa continua guerra sulle intenzioni e le riserve mentali, questo tuo produrre carte del passato sono davvero un atto di egoismo, che cerca di dividere quando più ci sarebbe bisogno di stare uniti su questo problema.
Anche ciò che dici a proposito del disegno di legge 1441 ter all'esame del Parlamento è incompleto: un emendamento approvato in Aula, proposto dallo stesso Centrodestra alla Camera (Massimo Polledri, Lega Nord) e sul quale si è detta pienamente d'accordo anche l'opposizione, prevede che per fare i primi pozzi, le prime esplorazioni e le opere infrastrutturali, prima che vengano dichiarate di pubblica utilità, è richiesta l'intesa con le Regioni (è tutto sul mio blog, [URL=www.montepara.it]www.montepara.it).
Potrei, inoltre, mostrarti le carte e i documenti che il Governo regionale del Pd tuo alleato ha avallato per la realizzazione del Centro Oli; le dichiarazioni del presidente della Provincia di Chieti, Tommaso Coletti, che in campagna elettorale da candidato sindaco a Ortona indicava l'impianto dell'Eni come una «risorsa importante». Cosa dovremmo dire, allora, delle parole contro il Centro Oli pronunciate in questi giorni da Gaetano Basti, direttore dell'Arta, che a marzo 2007 diede invece parere favorevole a quell'opera? E tu, Carlo, eri un consigliere regionale con accesso agli atti quando dal 2001 in poi la Regione Abruzzo ha avviato l'iter delle autorizzazioni per l'Eni. In quegli anni cosa disse l'opposizione di quell'opera? E in Basilicata il Centro Oli l'ha fatto realizzare il Centrosinistra. Beh, non ne usciremmo più a furia di discussioni e di rimpalli di responsabilità.
Guardiamo al futuro, il «no» comune e collettivo di tutte le forze politiche, associazioni e cittadini a quest'opera sta dando i suoi risultati, la goccia sta scavando la roccia. Invece ho l'impressione, ora davvero, che il Centro Oli sia per voi solo un pretesto elettorale, soltanto un modo per tenere alto il livello dello scontro, a prescindere se poi, dopo le elezioni, quest'opera si realizzerà o meno. Ho quasi l'impressione che ti dispiaccia che Berlusconi abbia detto no al Centro Oli. Ti ha spiazzato? Perché a questo punto un cittadino dovrebbe fidarsi di te più di quanto si debba fidare di Gianni Chiodi o dello stesso Berlusconi?
Non so tu dove vivi, dove sia la tua casa, non importa. Io vivo a pochi chilometri da dove l'Eni vorrebbe realizzare il Centro Oli. Un giorno i miei figli mi chiederanno che cosa ho fatto di buono per il luogo in cui vivo, e non basterà dire loro che magari ho vinto le elezioni, se qui vicino ci sarà un mostro che sbuffa carbone e distrugge il paesaggio e l'economia. Non mi interessa vincere le elezioni nel deserto! Il mondo non finirà il 15 dicembre, è al dopo che dobbiamo pensare.
Facciamo sentire forte il peso di una regione compatta contro un'opera che non vuole, piuttosto che continuare a indebolirci l'uno con l'altro e a delegittimare, in questo modo, una formidabile battaglia di civiltà.

Un caro saluto.

Fabrizio Montepara

Comunicato Stampa Fabrizio Montepara, Vice Presidente Nazionale Associazione «Città del Vino»

09/01/2009 19:21
 
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Video intervista
Vi consiglio di guardare questo video

Intervista di Novella Di Paolo a Maria Rita D'Orsogna e Carlo Verna

09/01/2009 19:37
 
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enrico
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io non vedo niente....
09/01/2009 19:55
 
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strano, perchè hanno usato lo stesso codice dei video che inserisco su casoli.org... [SM=g27829]

14/01/2009 21:37
 
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"Fuori l'Abruzzo dal petrolio" conferenza domani a Chieti ore 18 in via Spaventa 24

22/02/2009 10:59
 
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Non so se serve ancora ma io lo posto lo stesso: è un link per la raccolta delle firme CONTRO la costruzione del centro oli:
www.ipetitions.com/petition/noraffineria?e

Saluti!

Una credenza popolare dice che il fulmine non cade MAI più di una volta sullo stesso albero... Il fulmine è luce e calore...
09/05/2009 15:02
 
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L'Eni non realizzerà più il Centro Oli di Ortona

Scaroni (Eni):«il Centro oli di Ortona non lo faremo»


L’AQUILA. «Non lo faremo». Più in alto di così forse non si può. L’assicurazione arriva dall’amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, che alla domanda di un giornalista sulla realizzazione del centro oli di Ortona ha chiarito definitivamente quanto era già stato minacciato in passato.
«La nostra decisione di investire nel Centro di ricerca de L'Aquila - ha aggiunto Scaroni - non ha niente a che vedere con il Centro Oli di Ortona, anche perche' la nostra decisione di rinunciarvi e' precedente».
Infatti l’Eni ha siglato ieri 8 Maggio, un protocollo d'intesa per la progettazione e costruzione di un Centro di ricerca presso la citta' del L'Aquila e l'elaborazione di un progetto di fattibilita' per la realizzazione di una centrale di teleriscaldamento, sempre presso la citta' abruzzese.
La firma, presso la scuola della Guardia di Finanza di Coppito, e' avvenuta alla presenza del ministro dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, Mariastella Gelmini, il Rettore dell'Universita' dell'Aquila, Ferdinando Di Orio, il presidente e l'amministratore delegato di Eni, Roberto Poli e Paolo Scaroni.
Secondo il protocollo, inoltre, Eni accogliera' per tre anni nelle proprie strutture di ricerca 50 tra dottorandi e ricercatori dell'Universita' dell'Aquila per consentire la continuazione delle attivita'.
I programmi e le attivita' che i ricercatori ospitati svolgeranno presso le strutture Eni saranno concordate con le direzioni dell'Ateneo.
L'ospitalita' comprendera' trasferimento, vitto, alloggio e accesso ai laboratori Eni, nonche' la possibilita' di borse di studio o contratti a progetto 'ad hoc' da parte di Eni.
Il nuovo Centro di ricerca, che verra' realizzato da Eni per l'Universita' de L'Aquila e sara' focalizzato principalmente su energia e ambiente, sara' dotato di una casa alloggio per ricercatori e studenti dalla capacita' di 100 posti.
La struttura, che sorgera' su un'area di circa 7.500 metri quadrati, ospitera' 50 laboratori, oltre ad aree tecniche, aule e uffici e sara' realizzata utilizzando tecnologie sostenibili e fonti energetiche rinnovabili.
Lo studio di fattibilita' per la centrale di teleriscaldamento, destinata alla citta' del L'Aquila, sara' ad alta sostenibilita' ambientale e sara' condotto da Enipower congiuntamente con l'Ateneo del capoluogo abruzzese.
L'eventuale realizzazione della centrale, qualora lo studio di fattibilita' dimostri la sostenibilita' tecnico-economica dell'iniziativa, sara' avviata previo ottenimento delle autorizzazioni necessarie.
L'impianto sara' alimentato da gas naturale e biomasse, che contribuiranno con una potenza termica complessiva di 120 megawatt termici (di cui 10 derivanti da biomasse e il resto da gas naturale).
Con questo progetto - e' stato spiegato - Eni intende contribuire con risorse umane, finanziare e strutturali alla ripresa e al rilancio delle attivita' di ricerca dell'Ateneo dell'Aquila che in conseguenza del sisma dello scorso 6 aprile ha subito gravi danni, tali da compromettere la continuazione delle attivita' didattiche e di ricerca.
Il progetto, volto prevalentemente a sostenere e valorizzare i ricercatori e le attivita' dell'Universita' abruzzese, rientra nel costante impegno di Eni per la sostenibilita' dello sviluppo e dell'energia, che implica la realizzazione di iniziative concrete per mettere in condizione i territori in cui la compagnia opera di svilupparsi in modo autonomo e sostenibile.
Quanto potrebbe costare tale investimento?
«20 milioni di euro», ha detto Scaroni.
«Cerchiamo di fare qualche cosa che traguardi il futuro e valorizzi quello che Eni sa e puo' fare», ha aggiunto, «e che sia anche qualche cosa che costruisca su quanto oggi c'e' a L'Aquila guardando al futuro».
«L'idea - ha proseguito Scaroni - e' nata da queste considerazioni. Ci siamo detti 'L'Aquila ha una universita' prestigiosa, un'universita' che e' il centro della citta' e che va consolidata e potenziata per il futuro'. In particolare - ha detto- ha delle facolta' scientifiche che svolgono attivita' didattica e di ricerca che sono molto rilevanti per Eni e mi riferisco a Scienze, Biotecnologie e Ingegneria. I centri di ricerca attualmente presenti nell'ateneo aquilano sono danneggiati e quindi abbiamo costruito un progetto che prevede di ospitare, da subito, 50 ricercatori nei nostri due centri di ricerca di Novara e Milano, in modo che possano continuare la loro attivita'. Nel frattempo costruiremo a L'Aquila, intesa con l'Universita', un centro di ricerca nuovo, affiancato da una residenza per ricercatori e studenti: insomma una casa dello studente e del ricercatore che abbia almeno cento posti letto. Questa struttura - ha osservato Scaroni - quando sara' pronta ricevera' i ricercatori che nel frattempo sono stati ospitati a Novara e Milano. Tutto questo - ha concluso - nel quadro di un'intesa tra Eni e Universita' de L'Aquila per attivita' di ricerca e quindi anche per dividere insieme i risultati nei nostri settori specifici del petrolio, delle rinnovabili e del gas».


Fonte: www.primadanoi.it


09/05/2009 15:10
 
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Legambiente Abruzzo plaude alla rinuncia dell’Eni

Il presidente di Legambiente Abruzzo Angelo Di Matteo esprime un plauso alla formalizzazione della rinuncia dell’Eni alla realizzazione del Centro Oli di Ortona:
«Tale rinuncia segna un risultato importante nella battaglia portata avanti da Legambiente e dall’intera società civile abruzzese. L’operazione di realizzazione del Centro di ricerche in sinergia con la Regione Abruzzo e l’Università dell’Aquila, investendo nelle energie rinnovabili, è una grande e concreta opportunità che l’Abruzzo deve cogliere per proiettarsi verso il futuro, e nella nostra storia può segnare in maniera positiva, se ben orientata, il Rinascimento del post terremoto».

22/07/2009 19:05
 
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Su Facebook è nato il gruppo casolano contro la petrolizzazione in Abruzzo, questo è il link www.facebook.com/group.php?gid=117639712007 dove tutti possono iscriversi.

Un albero rimane sempre un albero: sia esso alto o basso... un uomo rimane sempre un uomo, servo o padrone che sia (antico proverbio cinese)
25/07/2009 17:58
 
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www.youtube.com/watch?v=gF3EPF3qScQ

ECCEZIONALE QUESTO INTERVENTO!!!
ERA IL 2008 ED ERAVAMO GOVERNATI DA UNA GIUNTA DI CENTRO-SINISTRA!!
VOLETE VEDERE CHE PER ZIO REMO, E' UN "FANNULLONE COMUNISTA" PURE LUI ? [SM=g27817] [SM=g27817] [SM=g27817]

26/07/2009 12:23
 
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UNIONE DEI MESSAGGI IN UNA UNICA DISCUSSIONE

Ho appena unito tutti i messaggi del Forum inerenti la petrolizzazione in questa unica discusione.
Iscriversi al Forum è semplice, bastano un nickname ed un indirizzo e-mail.
Spero che il dialogo iniziato il 15 ottobre 2008 continui [SM=g27811]

26/07/2009 19:28
 
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UN INCONTRO PIENO DI CONTRADDIZIONI

Guardando i video dell’incontro avvenuto presso la sala consiliare del Comune di Cupello il 22 luglio 2009 per il convegno sull’economia, occupazione e sviluppo della Regione Abruzzo, ho notato che la serata è iniziata e proseguito bene finché un ingegnere parlava del fotovoltaico e delle energie rinnovabili.
Poi la parola è passata a Chiodi, che ha parlato dei debiti che abbiamo (più numerosi della Sicilia), delle nostre infrastrutture stradali che grazie a zio Remo ci vede come una delle Regioni più avanzate d'Europa, parla della frammentazione dei vari servizi, mentre nel nord hanno un sistema unitario, parla anche della frammentazione degli spedali (38 nosocomi), quindi meglio tagliare, ecc...
Ma ecco che alla fine del suo discorso, è arrivata la domanda della D’Orsogna sulla petrolizzazione. Chiodi risponde con calma, facendo notare che è un falso allarme, che il problema non esiste, perchè il centro oli di Ortona, come già affermato, non si farà (ma non era questa la domanda formulata dalla D’Orsogna) e che tra dieci anni in Abruzzo non succederà assolutamente nulla, "non so perchè vi siete fissati" dice. Ma tra il pubblico qualcuno non è convinto e fa notare che sono solo parole e di concreto non è stata presa ancora nessuna decisione ufficiale a riguardo, nonostante le promesse fatte e, che ci sono delle carte che dicono il contrario.
Ma ciò che mi ha sorpreso, è come ha reagito Bellano, che, senza peli sulla lingua ha iniziato subito ad offendere i così chiamati “contestatori” e dice: "è per questa vostra arroganza che siete stati mandati a casa".
Ma arroganza di chi? Lui parla di politici mandati a casa ad un pubblico che con la politica non ha nulla a che fare!! Ma non solo: questi cittadini senza un colore politico ben definito, portano avanti una lotta contro la petrolizzazione da tempo e NESSUNO LI AVEVA MAI OFFESI COME ADESSO. Così ho capito che quando si contesta una sinistra al potere, nessuno è un disturbatore, nessuno è in fannullone. Ma se accade il contrario, si viene subito etichettati e insultati.

QUI QUALCOSA NON QUADRA!!

Ma tornando alle parole di Chiodi, se il problema non sussiste, perchè riscaldarsi tanto? Perchè non parlarne serenamente accettando le richieste della D'Orsogna formulate da molto tempo dopo l'insediamento del Presidente della Regione?
Di Giuseppantonio, con un tono più placato, rassicura che il dibattito sarà affrontato in altra sede, perchè quella non era l'incontro programmato per parlare di un problema così importante, ma a contraddirlo è la stessa presenza del dipendente Eni e le affermazioni di Remo Gaspari che ha tanto vantato durante il suo intervento, i paesi europei limitrofi, più avanti di noi perchè hanno il nucleare. Un bel minestrone fatto di energie rinnovabili, nucleare e petrolio, tanto per confondere le idee a chi credeva di averle fino ad allora...
Di Giuseppantonio ha detto anche che bisogna rispettare chi è stato eletto, perché quella è stata la volontà della maggioranza degli elettori. Giusto!! Giustissimo!!! Ma la maggioranza politica, ha prima di tutto l’obbligo di ascoltare i cittadini e poi deve anche rispettare i programmi presentati durante la campagna elettorale!!!
Tuttavia, le offese più gravi arrivano dal DELIRIO DI GASPARI, meglio conosciuto come lo “zio Remo”.
E giù frasi come “quella estrema sinistra, quel gruppo estremistico che era il guaio dell’Italia, non va ripreso in considerazione, perché dove arrivano, sfasciano” (era il guaio della casta dell’allora DC, quando, non poteva fare i suoi porci comodi) e poi ancora “siamo qui per vedere come rimettere in piedi l’Abruzzo” e così dicendo ripercorre tutta la sua attività politica appoggiata da “grandi luminari” e non da “gentarella da quattro soldi che inventano problemi che non ci sono per fare pubblicità a se stessi e per giustificare la loro presenza in piazza”.
Continuando a ripercorrere la sua storia politica, fa notare al pubblico che “bisogna riprendere quella strada, aggiornandoci alle esigenze attuali”, “io sono stato il primo a promuovere il fotovoltaico e l’energia eolica in Abruzzo” e ancora “la crisi economica avrà il suo culmine tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo ….. quindi lasciamo perdere questi DISTURBATORI, pensiamo ai problemi veri, seri”

ADESSO VOGLIONO RIMETTERE IN PIEDI L’ABRUZZO LOTTANDO CONTRO I POSTI DI LAVORO CONCESSI CON IL VECCHIO SISTEMA CLIENTELARE

Gaspari continua il suo discorso così: “dove in Lombardia c’è un impiegato, in Abruzzo ce ne sono sei!!!”
Finalmente zio Remo si è svegliato!!! Dopo averci lasciato questa bella eredità. Se ne accorge dopo trent’anni che abbiamo gli uffici pieni dei suoi raccomandati, ora vuole fare pulizia!!!
Dopo averci spiegato che l’Abruzzo si è indebitata per una pessima amministrazione e spiegato per quale motivo il salario degli impiegati e degli operai sono i più bassi d’Europa, continua col dire che qui in Abruzzo tempo fa c’era più lavoro di quanto ne veniva richiesto, e dopo questo discorso aggiunge “sono queste le cose che bisogna dire a chi ha le orecchie tappate” e quando la Prof. D’Orsogna ha cercato di intervenire, i nostri Chiodi, Gaspari e Bellano, hanno reagito in maniera spropositata e le hanno tappato la bocca con la scusa che non poteva interrompere l’intervento. E non lo hanno fatto educatamente, bensì con gesti e parole poco garbate e Gaspari addirittura l’ha insultata dicendole “ma statte zitta! ma statte zitta! vatti a riporre! vatti a riporre! vatti a riporre!!!” La professoressa a questi insulti ha risposto umilmente “grazie!!”
Chiodi, non solo non ha fatto nulla per allentare la tensione creatasi, ma ha rincarato la dose facendo del vittimismo ed esclamando: “cosa abbiamo fatto oggi noi per avere questo trattamento?” (incredibile!!) e Gaspari: “questi sono FANNULLONI che non hanno niente da fare” e poi ancora rivolgendosi ai presenti tra il pubblico che avevano tutto il diritto di intervenire perché insultati ingiustamente ad alta voce ha gridato: “non contate più niente, siete fuori da tutto!” mentre lui è letteralmente fuori di se per non dire FUORI DI TESTA. E intanto continua “Non vi vogliono più, questa è la realtà, vi dovete convincere! Siete isolati, non vi vuole più nessuno” credendo di rivolgersi ad una classe politica o a dei portavoce di chissà quale partito invece che a dei liberi cittadini. E quando la D’Orsogna tenta ancora di dire qualcosa, Gaspari le grida “E’ inutile che chiacchiera, io non vi sto a sentire! Non mi interessa! Non mi interessa!”
Poi ha proseguito con il discorso dei posti di lavoro e con il fatto che quando c’era lui, i posti di lavoro avanzavano perché li fece ripartire in tutti i comuni del Sangro, tant’è che quando non c’era più richiesta dall’Abruzzo, questa arrivava addirittura dal Molise, e ci tiene a spiegare che quando lui si recava in un Comune gli chiedevano lavoro e non strade e marciapiedi (e già, la costruzione di infrastrutture non creava posti di lavoro sicuri, non erano questi i servizi e di lavoro che chiedeva la gente, perché la gente voleva il famoso POSTO FISSO! Il cancro della nostra Regione!). E’ questo che ha portato alla rovina l’Abruzzo! Era questa la realtà infatti, e non dice che questi posti toccavano solo a chi votava DC (LA ZAMPATE si chiamava) e che le persone incompetenti hanno occupato numerosi posti di lavoro senza merito alcuno, in barba ai regolari concorsi. Ed ora vogliono mettere la colpa a tutti coloro che hanno governato dopo mani pulite dal 1993 in poi, trovando i propri Comuni schiacciati sotto il peso di miliardi di vecchie lire in debiti!!!
Con una scellerata logica clientelare, ha fondando l’Abruzzo su una classe prevalentemente impiegatizia. Abbiamo diversi Enti inutili con impiegati inutili, che passano il tempo leggendo il giornale, perché non sanno come fare per non annoiarsi. E’ questa la sua eredità contro la quale adesso, con la bella faccia tosta, propone ai nuovi governatori di lottare, iniziando con i tagli alle strutture frammentate, come gli ospedali.

FIGLIO DI MORTO DI FAME

Ma il finale tuona e scoppietta come un fuoco d’artificio, perché Gaspari conclude con queste parole “io vi dico queste cose col cuore in mano! Perché io sono un FIGLIO DI UN MORTO DI FAME! Di un emigrato, di un poveraccio!” e, cercando di commuovere pure i presenti continua con la storia del padre emigrato in America. Come tutti tra l’altro! Chi non ha avuto un padre o un nonno emigrato in America costretto a navigare in condizioni precarie e che si è trovato catapultato in un paese dove non conosceva nessuno, neppure la lingua e non sapeva dove mangiare e dormire? Erano quasi tutti morti di fame allora, pochi non hanno attraversato l’Oceano a quel prezzo per tentare di migliorare la propria condizione economica.

SIAMO IN BALIA DEI SOLITI POLITICI, SEMBRA QUASI UNA MALEDIZIONE LA NOSTRA!!!

Ma non è l’uscita di Gaspari la chicca finale. La chicca finale è l’intervento di Bellano che appena preso il microfono in mano dice “guardate, penso che non ci sia più il tempo e il CLIMA per intervenire. Anche perché, l’irruenza e la maleducazione è stata alla vista di tutti”, chiudendo così il dibattito senza lasciar parlare la Prof. Maria Rita D’Orsogna.
In realtà, alla vista di tutti è stata proprio la loro maleducazione!
E così restiamo in balia dei soliti politici, quelli che non ascoltano i cittadini, MENTRE NE HANNO IL DOVERE, e che per partito preso, cercano di etichettarli per giustificarsi e nascondersi dietro qualcosa che non esiste e li insulta in malo modo e senza alcuna vergogna.
Peccato che Chiodi abbia preso tutto questo come un attacco alla sua persona, alla sua immagine di politico e non come una disperata richiesta di dialogo sempre negata e, così, mentre la professoressa tra la confusione e gli spintoni della folla tenta di fissare un appuntamento con il Presidente della Regione, lui continua a dirle “io non capisco perché ce l’ha con me” e continua a non capire o meglio, a far finta di non capire per evitare accuratamente ogni dialogo e continua s non rispondere e si giustifica così prima d’andarsene “anche a me molte persone non rispondono”.
Chi non ha nulla da nascondere, non nega a nessuno la parola. Quindi se Chiodi dice che non ci sono problemi di petrolizzazione, non capisco perché ha reagito male alla presenza della D’Orsogna all’incontro. E non capisco perché non si è dissociato dalla maleducazione e dall’arroganza di chi aveva al suo fianco, anzi ci rideva ed annuiva.
Lo facevo più serio il nostro nuovo Presidente della Regione, forse ha molto da imparare da Di Giuseppantonio che si è pronunciato sull’argomento con un tono più educato ed ha rassicurando ai presenti che un incontro in merito ci sarà di sicuro.
Ora non ci resta che aspettare che questi signori, si decidano a prendere in considerazione la richiesta della D’Orsogna e che accettino finalmente questo incontro per parlare, non del Centro Oli di Ortona, che ormai, dopo le dichiarazioni ufficiali dell’Eni sappiamo tutti che non si farà più, ma del rischio petrolizzazione in Abruzzo che incombe ancora sul nostro territorio e come la Regione vuole evitare che ciò accada.
Le promesse vanno mantenute!
28/07/2009 17:12
 
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Ho appena ricevuto una e-mail sull'argomento, di seguito pubblico il contenuto integrale:

Il CENTRO (PETR)OLI in Abruzzo è già in costruzione! SVEGLIAAA!!!


Cari amici d'Abruzzo,

FORSE NON VI E' CHIARO QUEL CHE GIA' STA SUCCEDENDO !
Alla Manifestazione di Pescara contro il CENTRO OLI (18.07.2009) eravamo meno di 200 persone e questo può solo voler dire che non avete capito bene quello che sta accadendo in Abruzzo!
Io provo a farvi una sintesi, a voi chiedo solo di spendere 2 minuti per leggerla, se poi ne volete sapere di più cercate su internet o contattatemi.
Fatela girare!   Informatevi!   Dobbiamo essere in tanti per poter fare qualcosa!    Facciamogli vedere di cosa siamo capaci!!!  
Grazie
Aldo

Ad oggi l'Eni ha già rilevato quasi tutti i terreni che gli servono per crere questo gigantesco CENTRO PETROLCHIMICO (quello che in modo fuorviante hanno chiamato CENTRO OLI) che coprirà tutta la fascia costiera adriatica (mare e terra) di Abruzzo e Molise. Ci hanno provato gà 40 anni fa' ma la popolazione si è opposta ed ha vinto.
Tecnicamente si tratta di petrolio molto grezzo (alto contenuto di zolfo) e non trasportabile e che quindi dovrà essere lavorato sul posto con un processo di desulfurizzazione altamente inquinante e dannoso per l'uomo (non voglio entrare nei dettagli ma troverete tutto su internet).
Esistono già diversi pozzi (sicuramente 2 in mare ad Ortona e 2 in terra a Miglianico). Sono già previsti più di 200 POZZI su gran parte del territorio abruzzese e l'estrazione del PETROLIO inizierà non appena saranno costruite le 12 RAFFINERIE nell'area compresa tra Miglianico, Tollo e Ripa Teatina (Contrada Feudo).
L'Abruzzo per l'occasione è stato declassato da regione agricola a regione mineraria e nonostante tutti i politici abruzzesi si siano dichiarati contrari al CENTRO OLI (specialmente in campagna elettorale!) le autorizzazioni sono state già date tutte!
In cambio di una manciata di posti di lavoro e di pochissimi soldi che riceverà l'Abruzzo (royalty) perderemo migliaia di posti di lavoro nel settore turistico, commerciale, enogastronomico, agricolo e della pesca; inquineremo irrimediabilmente mare, terra ed aria; metteremo in serio pericolo la salute nostra e dei nostri figli; e tutto questo senza considerare eventuali incidenti che potrebbero distruggere in modo definitivo il nostra mare ed il nostro territorio (La possibilità di incidenti è reale: ne sono successi e ne succederanno ancora!).
In pratica sta accadendo quel che è accaduto in Basilicata (Val d'Agri, petrolchimico di Viggiano).
In questi anni la stampa e la televisione ne hanno parlato solo sporadicamente (è dal 2001 che l'Eni ha avuto il consenso a partire con il progetto) ma solo negli ultimi due anni gli abruzzesi hanno cominciato a comprendere l'entità e la gravità della cosa e quindi ad organizzarsi in comitati. Grazie a questi comitati nel 2008 si è riusciti ad ottenere una sospensione temporanea delle autorizzazioni a procedere date all'Eni ma immediatamente dopo le elezioni la sospensione è stata revocata.
Il 9 luglio scorso (pochi giorni fa) è stato approvato in via definitiva al senato il DECRETO LEGGE 1441-TER che autorizza lo Stato a prendere decisioni in materia energetica (petrolio, gas, nucleare, ….) senza dover interpellare gli enti locali e questa cosa capite bene che permetterà a tutti i nostri politici di poter dire: "Purtroppo non dipende da noi!". 

POSSIAMO ANCORA FERMARLI, MA IN CHE MODO ?
1) Non far finta di niente e coinvolgere il più alto numero di persone possibile DA SUBITO PERCHE' A SETTEMBRE POTEBBE ESSERE GIA' TARDI!
2) Tenersi informati su internet (esistono anche delle mailing list) e PARTECIPARE alle iniziative di informazione e protesta.
3) Firmare la petizione online http://www.ipetitions.com/petition/noraffineria/
4) Esiste anche una petizione cartacea, se vuoi aiutarci a raccogliere le firme troverai tutto su http://www.nuovosensocivico.it/documentazione.php oppure contattami

MATERIALI SU INTERNET
Su internet basterà digitare CENTRO OLI ABRUZZO e troverete una marea di blog, articoli e video che ne parlano. Ho provato per voi a selezionarne qualcuno più esplicativo ma vi anticipo che risalgono a qualche mese fa …oggi la situazione è peggiore. Conoscerete una fantastica persona, la Prof.ssa Maria Rita D'Orsogna, che è già diventata il simbolo della protesta, infatti per tenervi informati potreste far riferimento al suo blog http://www.dorsogna.blogspot.com/ dal quale potete poi raggiungere tutti gli altri.
Il ritorno di Attila - centro oli Ortona - pt1 e pt2 (video divulgativo girato da un regista lancianese)
http://www.youtube.com/watch?v=ooWKJRWB-2o
http://www.youtube.com/watch?v=1Y17XtcFAqI

Elga e il petrolio d'Abruzzo -- Current Tv (Sky 130) (molto interessante perché si vedono delle riprese aeree dei pozzi)
http://www.youtube.com/watch?v=VndwOTj567c

IL CENTRO OLI SU RAI UNO - PARTE PRIMA
http://www.youtube.com/watch?v=efyDqj_iCHo

IL CENTRO OLI DI ORTONA SU RAI UNO - PARTE SECONDA
http://www.youtube.com/watch?v=m0W5HlDTl_g&feature=related

Centro Oli Viggiano ANNOZERO RAIDUE
http://www.youtube.com/watch?v=XWKgm3dmXLM&NR=1&feature=fvwp

Silvio la rete smaschera le tue menzogne
http://www.youtube.com/watch?v=vv4SaJamKLE&feature=related
infatti il 9 luglio 2009 la 1441 ter è stata approvata in via definitiva  


05/08/2009 11:05
 
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RICHIESTA DI PRONUNCIA DI COMPATIBILITÀ AMBIENTALE

Riporto integralmente il commento n.74 dell'articolo: Abruzzo, quale futuro?

"Per poter entrare in possesso del progetto depositato in data 20 Luglio dalla Vega Oil per la ricerca di idrocarburi è necessario telefonare al centralino del ministero dell’ambiente al numero 06-57221 e farsi smistare presso l’ufficio competente che si occupa di estrazione off-shore. Questo serve per poi fare le osservazioni entro il 20 Settembre da rispedire poi allo stesso ministero.
Per farsi dare il progeto della Vega Oil bisogna citare questo:

RICHIESTA DI PRONUNCIA DI COMPATIBILITÀ AMBIENTALE Al MINISTERO DELL ‘AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE E Al MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Pozzo per ricerca dl idrocarburi liquidi e gassosi “Elsa 2″

Non penso sia necessario fornire anche le coordinate della concessione.Quelle poi,andrebbero viste direttamente sul sito del ministero dello sviluppo economico
"

www.vastesi.com

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