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ICKS
00martedì 28 febbraio 2006 11:50
I non vedenti



La vista degli italiani sta peggiorando.
Non ci sono più quelli che vedevano lontano e pochi ormai (ma chi?) vedono da vicino.
L’italiano vede e non vede, ma se può non vede.
E’ un non vedente ad occhi aperti, dalla retina intatta, con le pupille dilatate.
Una degenerazione sociale, un caso di studio per gli oculisti.

L’ultimo decennio italiano sarà ricordato dagli storici come quello dei ladri e dei non vedenti.
Il non vedente italiano è educato a non vedere sin da piccolo, è una questione di sopravvivenza.
E anche di buon gusto.
Vedere Tanzi, Cragnotti, Fazio, l’elefantino (lo so non dovrei nominarlo, mi è scappato), Tronchetti, Previti, Dell’Utri, Geronzi, Calderoli, Giovanardi, Fiorani, Casini non è una bella cosa.
Meglio la cecità parziale, selettiva.
La stessa che affligge l’informazione post datata, quella che vede gli scandali solo dopo che sono diventati pubblici.

La cecità italiana è finalizzata a tirare a campare. E’ una cecità ottusa, chiusa in sé stessa, poco disponibile a vedere qualcosa che la disturbi.
La cecità italiana è la base e il presupposto per fare carriera, negli enti pubblici, nelle grandi banche, nei partiti.
E’ un dono, una capacità. Chi non ce l’ha si adegua e diventa cieco.
E chi non si adegua diventa lui il diverso, l’irragionevole, l’intollerante.
Come si permette? Come si fa a contraddire dei poveri ciechi?
Anzi, il cieco è lui, il vedente.
Un disturbatore.
Del resto è meglio non vedere e andare con ottimismo verso la catastrofe.

dal blog: www.beppegrillo.it
icks
00martedì 28 febbraio 2006 11:52
Magistrati in attesa di giudizio



Il parto delle liste elettorali sta per concludersi. Leggerò i nomi dei candidati con interesse. Se ci sono dei pregiudicati ne darò visibilità su questo blog per permettere a chiunque di scegliersi il pregiudicato che desidera.
Perché in democrazia è giusto che anche i pregiudicati abbiano rappresentanza.

Alcuni segretari di partito mi hanno telefonato per chiedermi da che parte sto. Per vedere che aria tira dalle parti del blog.
E io ho deciso finalmente di schierarmi, di dare la mia indicazione di voto:
“non votare nessun partito con condannati in via definitiva in lista”.
Per aiutare i cittadini pubblicherò l’elenco dei partiti SENZA pregiudicati nelle liste.

Il dipendente Casini ha dichiarato che la magistratura deve fare pulizia al suo interno, quella stessa magistratura che la pulizia la vuole fare all’interno del partito di Casini.
Un partito piccolo elettoralmente, ma grande nel numero degli inquisiti.

Il dipendente Casini non reputa corretto che un giudice si candidi per entrare in parlamento.
Qualunque professione va bene per lui, ma non quella del giudice.
Un pregiudicato è meglio di un giudice.
Come dargli torto? Il giudice le leggi le conosce e, quando glielo permettono, le fa pure applicare.


dal blog: www.beppegrillo.it
brian
00lunedì 6 marzo 2006 16:19
Cos'è la destra? Cos'è la sinistra?
Parlare di destra e sinistra non ha più senso, bisogna parlare di persone oneste o disoneste.
Antonio Amorosi, ex assessore della Giunta di Bologna appartiene al piccolo gruppo di quelle oneste.

"Caro Beppe,

a Bologna per anni una commissione di politici, consiglieri comunali e assessori, da destra a sinistra, bipartisan, assegnava le case ai cittadini scavalcando le graduatorie (4-5000 famiglie) "per motivi eccezionali".
La stragrande maggioranza di chi fa domanda di alloggi popolari ha gravi difficoltà economiche e sociali: portatori di handicap, malati di ogni tipo, anziani invalidi al 100%, persone poverissime, donne sole con bambini piccoli, famiglie numerose senza redditi sufficienti e con anziani a carico; troviamo cioè una umanità disastrata o in difficoltà che vive in condizioni pessime.

Mentre questi comuni mortali facevano domanda al Comune di Bologna e in pratica, diventavano un numero in lista d'attesa per anni (un'attesa di 4-5 anni), dall'altra parte, i politici, con il meccanismo "dell'emergenza eccezionale", assegnavano alloggi ad altri, non necessariamente nella condizione di emergenza ed eccezionalità, scavalcando di fatto, migliaia di famiglie in difficoltà così discriminate che 19 di questi sono pure deceduti aspettando la casa.

Mentre persone anziane e sole morivano , altri con redditi sostenuti avevano un alloggio in poco tempo solo perché i imbattevano o cercavano il contatto con il politico.
I politici istruivano le pratiche delle singole famiglie, raccoglievano le pratiche di singoli casi, decidevano a chi assegnare alloggi, firmavano decreti di assegnazione e contattavano direttamente le famiglie interessate.
Molti di loro lo facevano abitualmente, come ci hanno lasciato memoria negli atti.

Ho sostituito la Commissione di politici con una di tecnici, come da norma di legge, anche in seguito al parere dell'ufficio legale del Comune ma passando attraverso dure polemiche.
Come amministratore e come cittadino, mi é sembrato poi poco etico e alquanto dubbio che nelle case popolari di Bologna vivessero anche consiglieri comunali componenti della commissione che dava in assegnazione le case del Comune o come il caso di un ex consigliere comunale che aveva fatto parte della commissione, proprietario di un alloggio venduto dopo averne ottenuto un' altro d'emergenza o di altri che hanno redditi troppo alti per vivere nelle case del Comune. E la lista è varia.

Ma oltre qualche articolo sulla stampa e polemiche feroci, a Bologna non si può fare emergere questa situazione, né si può dire la verità su centinaia di alloggi assegnati con questi metodi per diversi anni. Utilizzare altri strumenti per correggere e riparare l'imparzialità e l'ingiustizia con cui sono stati trattati i cittadini, vorrebbe dire ammetterne l'esistenza.

E "il Consiglio Comunale che è sovrano" ( parole del Sindaco ) ci ha messo una bella pietra sopra con la solenne sentenza del 6 febbraio scorso: una commissione, infatti, di politici, istituita al fine di giudicare l'operato dei politici che assegnavano le case, è poi pervenuta alla conclusione che tutto era in regola ma che comunque, io assessore, ho fatto bene a sostituire, i politici , con dei tecnici del Comune all'inizio del mandato amministrativo.

Beh! Ma se non è successo niente e tutto è in regola perché allora sono stati tutti d'accordo a non lasciare più lì la vecchia commissione di politici che dava le case con firma di proprio pugno? ..ma non erano così bravi? Non era tutto a norma??!!
Per questo ho presentato anche un esposto alla Procura della Repubblica e l'8 febbraio scorso mi sono dimesso da Assessore alla Casa della Giunta Cofferati perché nessuno ha voluto fare chiarezza su tutta la serie infinita di gravi irregolarità che emergono dagli atti delle assegnazioni di molti anni degli alloggi popolari nel Comune di Bologna.
La casa è un bene primario che può decidere della vita delle persone, visti i costi e la precarietà in cui versano tantissime famiglie.
La legge italiana stabilisce che politici, assessori, consiglieri comunali o simili non possono assegnare case. E il giudizio della Pubblica Amministrazione deve essere imparziale, trasparente e verificabile.
Per me la legalità è una pratica che serve ad evitare ingiustizie sociali e come Assessore l'ho messa in pratica ma se elimini i problemi, poi, che lavoro fanno i politici che se ne occupano?
Sarà per questo che in Italia ci sono tanti problemi irrisolti e tanti inciuci che risolvono?"
Antonio Amorosi ex assessore della Giunta di Bologna

Tratto dal Blog di Beppe Grillo: www.beppegrillo.it
brian
00mercoledì 5 aprile 2006 20:20
Scatenati coglione!
"Far comprendere l’importanza della posta in gioco il 9 e 10 aprile e portare a votare il maggior numero possibile di elettori.
Per raggiungere questo obiettivo abbiamo lanciato anche una campagna banner, sms e e-mail.
Scatenati anche tu!
Scegli il messaggio che ti piace e fallo girare il più possibile.
E' in gioco il tuo futuro..."
dal sito di Forza Italia (http://www.forzaitalia.it/scatenati/)

Bolg di Beppe Grillo www.beppegrillo.it/2006/04/scatenati_cogli.html
loris
00giovedì 13 aprile 2006 18:25
Lettera aperta a George Bush.
Forse mi sono montato la testa, voglio scrivere a Bush.

Io sono solo un comico e lei è un grande presidente, a capo di una grande e potente nazione. Inoltre, lei è anche un grande amico del nostro ex presidente del consiglio con cui ha molti punti in comune, la visione atlantica al posto di quella pacifica, grandi ricchezze, l’esportazione della democrazia con o senza le armi, la personalizzazione della politica.
Mi permetto comunque, molto umilmente, di chiederle conto del suo comportamento nei confronti dell’Italia e degli italiani.
Prodi ha vinto le elezioni, si sono felicitati con lui capi di stato di molte nazioni e il presidente della comunità europea.
Manca, quasi, solo lei.
E, in questa situazione, il nostro ex presidente del consiglio non riconosce il risultato elettorale anche grazie al suo supporto.
Lei si ostina a non riconoscere in Prodi il legittimo vincitore, eletto in libere elezioni.
Elezioni gestite da un ministro degli interni del governo in carica.
Elezioni in cui si è votato con una legge elettorale liberticida fatta approvare dal suo amico e, in questo caso, la sua voce di difensore della democrazia non l’abbiamo sentita.
Lei non si sta dimostrando amico del nostro Paese e probabilmente non sta neppure facendo gli interessi del suo.
Se lei non riconosce Prodi perchè gli italiani dovrebbero riconoscere lei? Io credo e spero che la sua sia solo una temporanea distrazione istituzionale, in caso contrario gli italiani dovrebbero porsi qualche domanda.

Perchè consentire la permanenza di basi militari americane nel nostro Paese?
Perchè tollerare la presenza di armi atomiche americane a Ghedi Torre, Brescia e ad Aviano, Pordenone.
Perchè permettere agli agenti della Cia di muoversi nel nostro Paese come se fossero in visita nel suo grande ranch nel Texas?
Perchè finanziare un Paese che in questo momento gli è ostile comprando prodotti americani, mangiando in catene americane, sostenendo le imprese americane in Italia?
Sono sicuro che gli italiani sapranno trovare le risposte".

Beppe Grillo (www.beppegrillo.it)
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