"Purtroppo lo sanno perfettamente e si tengono pavidamente a distanza dalle società aperte e non discrimananti..."
Già ! Sono portatori sani di libertà .... loro !
In nome della libertà si fanno "guerre umanitarie", si diventa così liberi di decidere sulla sorte di un popolo e con il pretesto di liberarlo da un regime totalitario, si commettono gravi genocidi, anche ambientali e culturali, una catastrofe umanitaria voluta dall'uomo libero occidentale, libero ..... ma così libero..... da erogarsi il diritto di calpestare ogni vita umana anche la più innocente (il Kosovo e l'Iraq ne sono la prova).
Il testo di una canzone di Gaber dice:
"La libertà non è uno spazio libero, la libertà non è neanche avere un’opinione, la libertà non è neanche un gesto o un’invenzione, libertà è partecipazione ". Partecipare alle cose della vita, uscendo dal quel mondo ristretto in cui siamo rinchiusi e costruire una società "aperta e non discriminante" proprio come dici tu icks, questa è libertà.
Quelli che "impuzzoniscono" l'aria, l'acqua, il fuoco, la terra e vivono sulle e nelle tangenti, che si identificano anche nei favori individuali, credono "nella libertà
dal popolo" e non nella "libertà
del popolo". Sono liberi di inquinare, liberi di edificare in zone protette, liberi di deturpare manufatti di interesse storico, liberi di calpestare i diritti degli altri, liberi di favorire sempre gli stessi nelle attività collettive o di iniziativa pubblica, liberi di decidere per gli altri senza gli altri, liberi di ..... capovolgere l'autentico significato della parola libertà , radicata nella loro logica come concetto di libertà-potere.
Tornando al tema principale della presente discussione (il Castello), penso anch'io che per toglierci questo dubbio, la cosa migliore da fare sia chiedere ai diretti interessati, magari telefonando proprio al numero dell'ufficio segnalato sul sito, almeno se ne potrà parlare oggettivamente senza brancolare nel buio. Donatella, ti ringrazio tantissimo per la tua sincerità, cosa rara oggi, soprattutto se si parla con nome e cognome senza nascondendosi dietro un nick ! Brava !
PS: Donatella, non è necessario essere un architetto per giudicare uno scempio ... anzi, spesso siamo proprio noi gli artefici di certi obrobri, soprattutto quando si vuole collocare ovunque (e senza guardarsi intorno), il proprio "marchio", riproponendo a mo' di stampino e in qualsiasi luogo (parco, campagna, centro storico, città, interni ) sempre le stesse forme o le stesse "grazioserie" che esulano dalla vera architettura, il cui significato è molto più complesso e profondo. Parlo dell'architettura che dialoga con l'intorno, rispettando l'ambiente, la storia e il costruito, nascendo per quel luogo .... solo per quel luogo e per nessun altro posto al mondo.