00 02/04/2005 18:36
Critici falsi o veri ?

Il fatto stesso che i ragazzi di Livorno, autori dello scherzo, abbiano realizzato i falsi in pochi giorni, con semplici attrezzi da lavoro e senza avere doti particolari , dimostra che falsificare l'arte è facile, soprattutto l'arte moderna. Per falsificare opere meno recenti invece, è indispensabile una maggiore competenza nel settore e un minimo di dote artistica. Ma questo non vuol dire che, se un'opera è facilmente riproducibile abbia meno valore, basta pensare al taglio sulla tela di Lucio Fontana: chi non potrebbe riprodurre quest'opera concettuale che non è né pittura e né scultura?
Al problema della riproduzione di opere, sia antiche che moderne, si sta cercando di ovviare con soluzioni altamente tecnologiche, per esempio, ultimamente ho letto che hanno creato un software per identificare un autore analizzando lo stile delle pennellate. Mi chiedo con quale altra diavoleria, analizzeranno sculture o opere concettuali come quelle di Fontana e di altri artisti contemporanei per risalire all'autore e non solo all'epoca (come è già possibile fare).
Il problema più grave secondo me, non è tanto la bravura del falsario che mette in difficoltà la critica, ma l'incompetenza degli "esperti", che nel caso della beffa di Livorno, sono caduti nella trappola, prima ancora di approfondire con analisi chimiche l'autenticità dell'opera. Quindi la beffa, è stata per così dire, una bravata che ha aperto gli occhi a tutti ed ha avuto un risvolto positivo, poiché ora sappiamo che a bravi conoscitori dell'arte come Federico Zeri (che fu molto prudente nel giudicare l'autenticità delle sculture ritrovate), si affiancano anche molti "falsi critici" pronti a dare in pasto alla stampa e quindi al pubblico (visto come una massa amorfa ed incapace di giudicare senza la guida di un "esperto"), qualsiasi bufala.