00 03/05/2005 10:47
Due articoli ancora dei Radicali
Capezzone: Ruini parla da capofazione, ma i primi a non seguirlo saranno proprio i cattolici italiani


Roma, 2 maggio 2005

• Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani

Mi spiace che le considerazioni di buon senso di Luciano Violante abbiano suscitato reazioni così scomposte.




Da tempo, sostengo che il cardinale Ruini usa poco un linguaggio da pastore, e molto più un linguaggio da capofazione, abituato a dare indicazioni di voto, di non voto, abituato a entrare nell'agone politico come -appunto- un politicante.


Ma i primi a non seguirlo, se appena vi sarà un minimo di informazione decente, saranno proprio i cattolici italiani, che -da trent'anni: dal divorzio in poi- hanno sempre votato dalla parte delle libertà.




I cattolici italiani sono dei liberali, e non dei fondamentalisti, proprio perché hanno sempre saputo distinguere tra la loro personale opinione e la necessaria laicità delle leggi dello Stato.




Semmai, il tema da affrontare è proprio quello del drammatico distacco tra le gerarchie vaticane e le coscienze dei credenti. Personalità e maestri come Pietro Prini parlano da anni di un vero e proprio "scisma sommerso", di un divario sempre più grande tra i diktat vaticani e le concrete scelte personali dei cattolici.


Questo è il tema: e mi auguro che ci sia voglia e serenità per affrontarlo.


Ruini, Cappato: il “partito-CEI” è un dato di fatto
Se ne rendano conto anche Fassino e D’Alema (e perché non Prodi?).


Roma, 2 maggio 2005

• Dichiarazione di Marco Cappato, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica


Che Ruini si muova come un capopartito è un dato di fatto; che abbia trasformato – attraverso la CEI – le parrocchie in sezioni di partito, finanziate dalla truffa dell’otto per mille, è un altro dato di fatto. La notizia che Violante abbia iniziato a prendere atto di questa realtà non può che essere che salutata positivamente. Infatti, con la decisione di puntare sul menefreghismo e sulla disinformazione, il partito-CEI danneggia innanzitutto i cattolici italiani e la loro coscienza democratica e civile.




Di fronte agli schiamazzi dei soliti noti, sarebbe ora che anche Piero Fassino, Massimo D’Alema e – perché no!? – Romano Prodi prendano atto di una realtà di clericalizzazione della vita politica alla quale va contrapposta l’alternativa laica per le libertà individuali - prima fra tutte la libertà religiosa – e contro l’utilizzo abusivo della religione come strumento di potere.