00 15/11/2005 10:06
il silenzio della Sinistra?
RU486, Capezzone: Storace si comporta da capomanipolo e non da Ministro, ma il vero problema è il silenzio della sinistra...
...su un dato di fatto: in Italia esiste ancora l'aborto clandestino.


Roma, 14 novembre 2005

Alle donne, che già affrontano il trauma di una decisione dolorosa, e ai medici impegnati in questa lotta (con in testa Viale a Torino, e poi i medici toscani che in modo così serio stanno a loro volta cercando di onorare la loro missione civile e professionale), va non solo la mia solidarietà, ma la volontà di collaborare perché si chiuda una pagina di intolleranza.


Dichiarazione di Daniele Capezzone (segretario di Radicali Italiani):

Non passa giorno senza che il ministro Storace ci propini battute degne di un capomanipolo e non di un rappresentante delle istituzioni; ma è necessario, qui ed ora, riflettere sui dati forniti alla chetichella da Storace, più che sulle sue esternazioni.

La Relazione sull'attuazione della legge 194 - che il ministro ha presentato in Parlamento con otto mesi di ritardo - contiene cifre impressionanti: in Basilicata, l'83,3% dei ginecologi è obiettore (in Veneto l'80,5 - nelle Marche il 78, 4 - in Puglia il 76,8); ciò significa che, a 37 anni dalla legalizzazione dell'aborto, per milioni di donne italiane la possibilità di scegliere liberamente l'interruzione di gravidanza è puramente teorica.

La "corsa barbara all'aborto" denunciata da Storace è in realtà la corsa disperata delle donne più ricche negli ospedali del Nord e di quelle più povere nelle braccia delle mammane e di chi obietta solo in ospedale; l'aborto clandestino e di classe è ancora realtà nell'Italia del 2005.

Di fronte a tutto questo, sperare che Storace se ne occupi è una pia illusione; chiediamo, invece, alle donne, ai compagni della sinistra di riaprire il "Dossier aborto" e di iniziare nuovamente a parlare di contraccezione, educazione sessuale, dopo un silenzio durato vent'anni.

L'estendersi ormai inarrestabile dell'utilizzo della RU486 - dovuto, ricordiamolo, alla cocciutaggine radicale - deve servire allo schieramento che si candida a sostituire Storace per acquisire la consapevolezza che la lotta per il diritto della donna ad una maternità responsabile deve essere continuamente alimentata.

Alle donne, che già affrontano il trauma di una decisione dolorosa, e ai medici impegnati in questa lotta (con in testa Viale a Torino, e poi i medici toscani che in modo così serio stanno a loro volta cercando di onorare la loro missione civile e professionale), va non solo la mia solidarietà, ma la volontà di collaborare perché si chiuda una pagina di intolleranza.