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Giorgio Gaber

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    Maria Carmela
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    00 11/11/2005 08:41
    Giorgio Gaber
    I barbari

    di Gaber - Luporini

    [parlato:] La fine di una civiltà non è quasi mai avvertita da coloro che la vivono direttamente.
    La fine di una civiltà si rivela dallo scadere dei vecchi principi su cui si reggeva, ma anche dagli atteggiamenti più banali della nostra quotidianità.
    La fine di una civiltà prevede da sempre l'invasione di orde barbariche che si insinuano nelle strutture portanti e a poco a poco occupano tutti i posti di potere.
    Tanto più l'uomo cosiddetto civile è stanco ed esangue, tanto più è certa e inevitabile la vittoria dei barbari.

    Il fascino di un atelier pieno di mèche, di profumi e sorrisi
    Armani, Dolce e Gabbana, Valentino.
    Il mito di una rock-star coi suoi successi sempre più famosi
    e voi tutti in piedi col vostro accendino.

    E intanto i barbari... arrivano i barbari.
    E intanto i barbari... arrivano i barbari.

    Passare una serata allegra
    nel clima intimo della tua casa
    assistere a un programma trucido col pianto in gola.
    Oppure in un grande stadio
    all'ultimo minuto della ripresa
    arriva finalmente il goal e parte la "ola".

    E intanto i barbari... arrivano i barbari.
    E intanto i barbari... arrivano i barbari.

    Il lotto, il totogol, il gratta e vinci, ma che emozione
    la vita è un uovo di Pasqua, una lotteria.
    Il gusto di un corpo sano, mangiare poco ed allenarsi bene
    coi vostri massaggi
    e l'omeopatia.

    E intanto i barbari... arrivano i barbari.
    Ma chi sono i barbari... dopo ve lo dico... i barbari.

    E voi spensierati con niente da fare, con niente da dire
    avete capito che anche l'aspetto si può migliorare.
    Vi fate il viso, le mani, i piedi, vi fate i capelli
    ma l'ansia cresce, vi fate le tette, il culo e le cosce... che cosce!
    E devo dir che siete bravi, bravi, siete proprio bravi, bravi
    che date il vostro contributo
    il vostro aiuto festoso e originale
    alla caduta dell'Impero Occidentale.

    In questa allegra esibizione
    ognuno è artista come può, come gli viene.
    Immergersi in un computer e rincoglionirsi con un bel giochino
    un video pieno di ostacoli, senza fine.
    In genere si finisce in un gradevole ristorantino
    una gran bella mangiata
    e tutto va bene.

    E intanto i barbari... arrivano i barbari.
    E intanto i barbari... arrivano i barbari.

    L'insolita emozione di una domenica un po' speciale
    commossi tra la folla a vedere il Papa.
    C'è un senso di euforia, di grandi mutamenti nel sociale
    fra poco cambia tutto
    entriamo in Europa.

    E intanto i barbari... arrivano i barbari.
    Ma chi sono i barbari... dopo ve lo dico... i barbari.

    E voi spensierati con niente da fare, con niente da dire
    un idromassaggio, mezz'ora di stretching e via a ballare.
    Un po' di palestra, la tua pasticchina, ma senza eccesso
    un po' di orecchini, la lampada al quarzo e un pelo di sesso... che sesso!
    E devo dir che siete bravi, bravi, siete proprio bravi, bravi
    che date il vostro contributo
    il vostro aiuto festoso e originale
    alla caduta dell'Impero Occidentale.

    E intanto i barbari... arrivano i barbari
    e intanto i barbari... ma che paura i barbari
    arrivano i barbari
    da come noi viviamo... i barbari
    da quello che facciamo... i barbari
    sì... ma chi sono i barbari
    adesso ve lo dico... i barbari
    i barbari
    i barbari.
    Eccoci qua, eccoci qua, eccoci qua...

    Note: Brano tratto dalla stagione 1997-'98.

    Fonte: giorgiogaber.org

    Ascolta il midi>>

    [Modificato da Maria Carmela 11/11/2005 8.44]

  • giorgio
    00 10/04/2006 14:42
    Le elezioni
    di Gaber - Luporini

    Generalmente mi ricordo
    una domenica di sole
    una giornata molto bella
    un'aria già primaverile

    in cui ti senti più pulito
    anche la strada è più pulita
    senza schiamazzi e senza suoni

    chissà perché non piove mai
    quando ci sono le elezioni.

    Una curiosa sensazione
    che rassomiglia un po' a un esame
    di cui non senti la paura
    ma una dolcissima emozione,

    e poi la gente per la strada
    li vedi tutti più educati
    sembrano anche un po' più buoni

    ed è più bella anche la scuola
    quando ci sono le elezioni.

    Persino nei carabinieri
    c'è un'aria più rassicurante
    ma mi ci vuole un certo sforzo
    per presentarmi con coraggio
    c'è un gran silenzio nel mio seggio

    un senso d'ordine e di pulizia.
    Democrazia!

    Mi danno in mano un paio di schede
    e una bellissima matita
    lunga, sottile, marroncina
    perfettamente temperata

    e vado verso la cabina
    volutamente disinvolto
    per non tradire le emozioni

    e faccio un segno sul mio segno
    come son giuste le elezioni.

    È proprio vero che fa bene
    un po' di partecipazione
    con cura piego le due schede
    e guardo ancora la matita
    così perfetta è temperata...

    io quasi quasi me la porto via.
    Democrazia!