00 01/11/2006 18:25
Di Stefano, l'acqua e la Faranda
Il Consigliere Regionale di Alleanza Nazionale, Fabrizio Di Stefano, ha definito episodio “poco edificante” l’assegnazione all’ex br Adriana Faranda del Premio per la narrativa, nell’ambito del Premio Internazionale “Cesare De Lollis” che si svolge da alcuni anni a Casalincontrada. E’ evidente che si tratta di un intervento di circostanza perché di argomenti seri, contro l’attribuzione del premio alla Faranda, Di Stefano non ne porta. Nel libro della Faranda è scritto: “Un popolo guerriero non è saggio. E’ nella pace che fiorisce l’arte e i raccolti”. Una affermazione importante che conferma non solo il ripensamento sull’esperienza della lotta armata ma una riflessione più profonda sul concetto di violenza come “levatrice della storia”, il principio di fondo su cui era basata l’ideologia delle BR e ancora aleggia in alcuni settori della sinistra radicale. Dunque, al di là del valore letterario del libro della Faranda, che evidentemente la giuria del “De Lollis” ha voluto premiare, anche dal punto di vista politico la diffusione del testo della Faranda è senz’altro opera meritoria.
Ma veniamo al Di Stefano. Se il Consiglio Regionale dovesse decidere di istituire la Commissione di inchiesta sulla gestione delle risorse idriche, richiesta a gran voce proprio dalla destra e da Di Stefano, quest’ultimo dovrebbe essere tra i primi ad essere sentito quale “persona informata dei fatti”. Deve essere per forza ben informato il Di Stefano che, il 19 ottobre scorso, si trovava nei corridoi del Palazzo degli Studi di Lanciano dove si svolgeva l’Assemblea dei Sindaci della Sasi, in cui si approvavano i bilanci e si rinnovava il Consiglio di Amministrazione. Di Stefano non si occupava certo dell’attendibilità dei bilanci della Sasi, gestita negli ultimi tempi dal suo compagno di partito Massimo Cirulli; tanto è vero che i Sindaci del suo centrodestra hanno approvato i bilanci senza dire una parola sulla gestione disastrosa della Sasi. Di Stefano era lì per dirigere le operazioni relative al rinnovo del Cda Sasi, tanto per chiarire quale ruolo gioca la cosiddetta politica nella gestione delle Spa pubbliche. Un ruolo di pura e semplice occupazione delle poltrone con soggetti che nulla hanno da spartire con la gestione dell’acqua. Ma c’è di più: l’Assemblea dei Sindaci, senza distinzione tra centrodestra e centrosinistra (ad eccezione del Sindaco di Rifondazione Comunista e di pochissimi altri), ha votato una proposta unica sulla composizione del CdA, concordata dal centrodestra e dal centrosinistra con l’ausilio di Di Stefano e, tra gli altri, del Presidente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti. Di Stefano è sempre lo stesso che strepita contro l’Amministrazione Coletti salvo poi fare accordi trasversali per il “bene della patria”.
Di questi oppositori “da operetta”, veri protagonisti di episodi ben poco edificanti, non sappiamo che farcene!
Chieti, 23 Ottobre 2006