00 15/10/2006 19:43
Anche io ti ringrazio per il racconto Andrea. L'adolescenza, gli amici, i familiari, la campagna, la disoccupazione, la povertà, l'emigrazione, il distacco, la nuova vita, la nostalgia ... sono parole al centro di una storia breve, raccontata con semplicità, ma ricca di sentimenti. Mi piacerebbe leggerne altre di storie simili, anche brevi come la tua, perchè sono sicura che in ogni racconto, anche semplice, che ha il pregio di essere letto su questo forum disgiunto dagli altri in tutta la sua straordinaria individualità, qualcuno ci si riconosce o come emigrante o come figlio di emigrante. Un giorno, se ne avrò voglia, racconterò anche la mia storia di figlia di emigranti. Io a differenza di te Andrea, non ricordo il giorno che lasciai Casoli, perchè avevo solo due mesi, mia madre tornò in Italia solo per farmi nascere e poi ripartì per tornare in Svizzera, dove ci aspettava mio padre. Fu allora che mi vide per la prima volta. Mia madre mi racconta spesso di quel viaggio che lei dovette affrontare per un tratto seduta su un sedile ribaltabile lungo il corridoio con me in braccio perchè il treno era affollato [SM=g27825]