00 19/10/2006 07:35
La Svizzera
La tua storia Carmela, è quasi simile alla mia; mia mamma lavorava con mio padre in Svizzera nei primi anni '60, poi ritornò a Casoli per farmi nascere e rimase qui, sperando che un giorno il marito potesse presto tornare a vivere con lei, cosa purtroppo mai avvenuta. Nel frattempo vado all'asilo in paese, poi a scuola al Quarto da Capo e conosco amici come nel racconto. Ricordo i viaggi lunghi che sembravano interminabili e tutte quelle persone mai viste prima di allora, poi non capivo quell'attesa lunghissima in quel grande capannone che era la stazione centrale di Milano, dove io e mia mamma dovevamo cambiare treno per andare a Ginevra a trovare un signore che io non conoscevo e che mia mamma diceva di essere mio padre. A dire il vero, il mio papà l'ho conosciuto all'età di circa 6 anni, il mancato affetto paterno l'ho ricevuto da mio nonno materno a cui volevo molto bene, ricordo che mi portava sempre con lui in quella simpatica utilitaria "bianchina alla Fantozzi" a pescare al mare oppure in montagna o in campagna e qualche volta mi accompagnava anche alla scuola media di Casoli, dove mi faceva conoscere la preside e i suoi colleghi, perchè lui lavorava lì come bidello ed io ero molto fiero di vederlo in divisa, sembrava un carabiniere. Il racconto di ognuno è diverso, anche se a volte una storia può essere simili ad un'altra. Saluti. Andrea Lannutti.