00 13/07/2009 11:36
( Bruno Cotronei brunocotronei.3forum.biz )

Gli incontri si diradano, ma rafforzano ancora di più la passione che rende i due giovani pazzamente felici. Serena non ha telefono e appena può si precipita nella casa di vicini e con frasi convenzionali allieta Giorgio con la voce soave che risuona al suo udito come la più completa delle melodie. La ragazza è stata promossa alla seconda liceo, mentre Giorgio supera con l'ormai consueto trenta e lode l'esame di Calcolo Infinitesimale, ma per completare il suo programma deve ancora dare verso la fine di luglio Geometria Descrittiva e ciò costituirà un duro ostacolo per gli appuntamenti con Serena che si accinge alla partenza con la madre e il fratellino per l'abituale villeggiatura ad Ischia. Bisognerà stabilire nuovi rituali, appoggi, ore e luoghi e il giovane sente di odiare l'isola e il tratto di mare che lo divide da Serena e si tormenta al pensiero di occhi indiscreti e desiderosi che possono in sua assenza posarsi sul corpo di sogno.
Il telefono a gettone della cabina sui porto dell'isola verde inghiotte i pochi soldi della microscopica "settimana" della sua ragazza e le parole sono pronunciate in fretta nell'ansia dell'interruzione improvvisa che incombe continua, e son ben meno numerose dei baci scoccati da labbra frementi che si avvicinano al microfono quasi rappresentasse un lembo di pelle dell'amato. Lettere s'intrecciano e l'ora della posta diventa il punto di riferimento di giornate calde e laboriose. Le pagine fitte della cal-
ligrafia armoniosa vengono lette e rilette, accarezzate, baciate e accuratamente serbate nell'angolo più riposto del cassetto. A sera, mentre lo sguardo vaga sui mare illuminato da un pallido raggio di luna. dita frementi quanto accorte le raccolgono ed occhi inumiditi dall'emozione scorrono appassionatamente parole d'amore, magari banali che appaiono ben superiori a quelle dei più grandi scrittori di ogni epoca.
Finalmente (e non sono trascorsi sette giorni) uno dei bianchi vaporetti solca con estenuante lentezza il golfo su un mare piatto come una tavola che solo dopo l'alto e
roccioso Capo Miseno si increspa in onde lunghe, che trasmettono un continuo dondolio fino al porticciolo dell'isola di Procida che si presenta con le policrome case a ridosso del molo ingombro di pescherecci e di barche ricolme di grossi e profumati limoni. Il severo castello incombe dal promontorio a nord-est. L'impazienza au menta e rende Giorgio dei tutto indifferente all'agitarsi di tante belle ragazze in short e scollati prendisole cicalanti in lingua straniera che potrebbe comprendere, ma che non lo interessano. Ed ecco Ischia, le pinete folte fino al mare, le scogliere, il faro e il porto con lo stretto canale che immette nel pittoresco bacino. La banchina è affollatissima e la manovra di ormeggio sembra non terminare mai. Giorgio è a poppa nei pressi della passerella che gli consentirà di toccare terra e vede Serena. Come ha fatto a non distinguerla prima sia pure nella moltitudine dalla quale spicca come un brillante purissimo fra semplici sassi. E anche lei in pantaloncini corti e prendi-sole: la pelle bianca dorata dalla prima abbronzatura, la figura alta e snella e le gambe lunghe, affusolate, ben fatte e il viso dall'espressione angelica incorniciata dai capelli d'oro. Che sono quelle ragazze straniere in confronto a lei? Si precipita lungo la passerella e vola verso il suo amore che a stento riesce a frenare l'impeto, la voglia di stringerla a sé e di baciarla. Lo guida con la mano le cui dita accarezzano le sue per una stradetta che costeggia il porto fino ad un giardino quasi del tutto occupato da un bar e lì si lanciano l'uno nelle braccia dell'altra e si baciano con la forza dell'attrazione che ogni minuto, ora e giorno di separazione ha reso incontenibile. Ma Serena è preoccupata: è riuscita ad allontanarsi dalla madre e dal fratello con una gracile scusa e il tempo è trascorso veloce. Deve ritornare e indica a Giorgio il luogo del prossimo incontro e rapida si dilegua.
Il giovane, seguendo le istruzioni di Serena, si avvia verso la spiaggia. Non è molto larga, alcuni alberghi piccoli, ma ben tenuti vi si affacciano, qualche modesto stabilimento balneare con poche cabine e l'immancabile ristorantlno, i tavolini su un impiantito di legno protetti da una tenda e la cucina fumosa e angusta sul retro. Dovunque una selva di ombrelloni di ogni colore e sedie a sdraio di legno e tela. Prende una cabina e si spoglia lentamente e siede su un piccolo scoglio, mentre l'ansia per l'ormai prossimo comparire di Serena aumenta e lo rende nervoso. La sua ragazza appare e il costume le fascia il corpo moderno e perfetto e la spiaggia s'illumina di quella bellezza degna di ben altri scenari. Giorgio si maledice per il grasso accumulato durante l'inverno che lo fa sentire una misera cosa al confronto di lei. Eppure è alto, le spalle larghe. il torace ampio, le braccia e le gambe muscolose, ma ha la pelle ancora non abbronzata e il ventre leggermente adiposo.
Finalmente i giovani fanno il bagno e i natanti ancorati a qualche metro dalla spiaggia sono degli ottimi e provvidenziali paraventi. Giorgio e Serena nuotano affiancati nell'acqua tonificante e si distaccano dagli altri. Che bello stare vicini e poter parlare in libertà e illudersi di essere soli con tutto il mare a loro disposizione. Dietro una barca si baciano e la saliva si mescola con l'acqua salata e le gambe si intrecciano ed i corpi si toccano. Un silenzio incantato li avvolge dimentichi di tutto. Il brusio dei
Bagnanti, i rombanti motoscafi, le onde che urtano il legno, il tonfo ritmato dei remi nell'acqua si annullano e si perdono nell'aureola dorata dei capelli di Serena e nei suoi occhi azzurri.
Più tardi la pineta solitaria e odorosa li accoglie: mano nella mano percorrono i dolci pendii fra i tronchi scagliosi e rossastri e le chiome scure che si profilano nitide e nere contro il cielo limpido e simili a immensi, compiacenti ombrelli sembrano voler proteggere il lieto rincorrersi dei due innamorati, le parole d'amore scambiate a voce alta senza misteri, senza dover nascondere i loro sentimenti fra la gente curiosa, o nel buio di cinematografi dall'aria viziata o negli anfratti di androni vetusti. Sdraiati fianco a fianco sul tappeto di foglie aghiformi fra i cespugli del rado sottobosco riposano dopo le effusioni frementi e dolcissime, le guance arrossate, le labbra tumide, le mani appagate e me-mori. Ma il tempo è volato via troppo rapido e il battello riconduce Giorgio verso la città percorrendo il breve tratto di mare che gli appare più largo di un oceano, mentre il viso dolcissimo si sovrappone a qualsiasi altra visione.
I giorni trascorrono lenti. Giorgio non sembra accorgersi di nulla: a stento risponde ai famigliari, e nemmeno gli amici, i lunghi conversari con loro, le serate un po' folli lo interessano più e respinge inviti al mare, ad uscire insieme, a confrontare con loro la preparazione per il prossimo esame e rapido tronca le telefonate per correre nuovamente nella sua stanza a studiare e a pensare a Serena, a rivivere le ore meravigliose di Ischia. A casa comunica che quell'anno non andrà come al solito in montagna, ma all"'isola verde" e, puntuale, il giorno dopo il consueto trenta e lode anche in Descrittiva, con la vespa e la valigia sbarca per un preventivo accordo a Casamicciola, un piccolo centro ai piedi del monte Epomeo. La sua ragazza e lì più meravigliosa che mai: stretti pantaloni accompagnano le linee ineguagliabili 'del corpo flessuoso e l'abbronzatura dorata dà risalto agli ~ occhi azzurri. Una corsa frenetica sullo scooter li conduce fra vigneti incantati e il ronzio delle vespe laboriose sottolinea i loro baci e le frasi d'amore. E solo l'inizio di giorni magici che nulla può turbare: l'atteggiamento scostante e sospettoso della madre, la presenza quasi continua del fratello che viene elusa con stratagemmi geniali, il corteggiamento dei giovanotti della comitiva affrontati e scoraggiati uno per uno da Giorgio e infine il pedinamento da parte del padre messo sull'avviso da qualche deluso adoratore che coglie di sorpresa i due innamorati e rende necessaria una spiegazione e una specie di fidanzamento ufficiale, contrastato fino all'ultimo dalla madre che non vede di buon occhio la differenza di censo e di estrazione fra i due giovani.
Giorgio fa quindi il suo ingresso nella piccola e modesta abitazione presa in fitto dalla famiglia di Serena: due stanzette arredate sommariamente, ma allietate da finestre che fra le piante profumate di un giardino permettono di scorgere il mare non lontano e di avvertirne il sapore acre e il rumore dolce della risacca. La fanciulla al colmo della felicità e orgogliosa la sera nella rituale passeggiata lungo il centrale corso Vittoria Colonna può mostrarsi sottobraccio del suo ragazzo precedendo di qualche passo la madre e il fratellino. O preparargli succose cenette e sussurrargli parole d'amore, mentre distesi sulle sdraio godono il fresco della sera.