Dieci anni fa, la proposta dei concorsi di idee, era un tema appena lanciato. Oggi il tema dei concorsi di progettazione è diventato centrale nel dibattito sulla qualità della progettazione delle nostre opere, pubbliche e private.
«
Ma sarà anche difficile - dice Santilli nel suo articolo (
clicca >>) -
uscire da una cultura che ha sempre considerato il progetto un qualcosa di superfluo rispetto al costruire, allo strapotere del costruttore (...) Adesso, da qualche anno, le pubbliche amministrazioni cominciano a rivolgersi anche allo strumento del concorso di idee e di progettazione, dove è l'architetto a farla da padrone».
Sempre secondo Giogio Santilli, oggi per Raffaele Sirica, presidente del Consiglio nazionale degli architetti dal 1997 e da sempre sostenitore di una legge quadro per l'architettura, è facile rilanciare la battaglia sui concorsi al centro della propria politica «
Chiediamo - dice Sirica -
che anche in Italia venga adottato un modello di programmazione delle opere più democratico, più vicino ai modelli francese e tedesco, capace di favorire alleanze e convergenze fra amministrazioni, cittadini e professionisti. Pensiamo ad una valorizzazione di quello che la legge Merloni chiama «documento preliminare» e che somiglia al Master plan tedesco. Va sottratto all'ombra in cui è stato tenuto finora e va reso elemento di democrazia partecipativa, anche e soprattutto attraverso concorsi di idee e di progettazione urbanistica». «
Questa tendenza - dice ancora Santilli -
servirà per proteggere la figura dell'architetto da figure meno attente alla qualità (ingegneri, ma soprattutto geometri che in Italia imperversano nella progettazione come in nessun altro Paese d'Europa), Sirica tenta l'alleanza con forze politiche, sociali, ambientaliste, associative, professionali, interessate a cambiare il modello politico di rapporto fra amministrazioni e popolazione.»
Perfettamente d'accordo con Santilli e Sirica, come architetto progettista, mi aspetto l'adesione di numerosi sindaci, compreso (e soprattutto) il nostro, al fine di porre fine a ciò che ho varie volte segnalato anche sul forum (
clicca >>) e ridare dignità all'aspetto architettonico ed urbano della nostra città ed anche a noi architetti, troppo spesso messi da parte proprio là dove, la nostra presenza è obbligata. Esempio eclatante, è il parcheggio nel centro storico, il cui
impatto è già molto preoccupante !!
Inoltre, si eviterà finalmente di dare il lavoro sempre e continuamente, alle stesse persone,
ma questo si può già fare senza concorsi di idee ... basta capire che un progettista va valutato in base alle sue capacità professionali e non secondo la seguente logica "perversa": se tu mi fai un favore a me ... io ne restituisco un altro a te....